Il 2020 della Procura di Aosta: reati in calo, ma aumentano le truffe online
Come il Tribunale, anche l'ufficio inquirente di via Ollietti ha presentato il bilancio sociale
Nel 2020 la Procura della Repubblica di Aosta ha registrato un generale trend di decrescita del livello di delittuosità. Tradotto: i reati sono in calo. E’ quanto emerso dal bilancio sociale presentato giovedì 28 gennaio dal sostituto procuratore Manlio D’Ambrosi.
Reati in calo
Negli scorsi 12 mesi, i reati commessi in Valle d’Aosta sono stati 2059, a fronte dei 2364 relativi al 2019. Secondo il pm, i dati sono stati influenzati dalle restrizioni imposte dalla normativa anti-covid. «E’ evidente – ha detto – che le limitazioni sugli spostamenti hanno cauto una riduzione di tutti i reati».
Anche i reati predatori sono calati del 32% (da 804 a 541), anche se si tratta «dei reati più frequenti sul territorio».
In aumento invece le truffe informatiche (da 335 nel 2019 a 359 nel 2020). Per D’Ambrosi, quest’ultimo dato «dimostra la capacità di organizzazione» dei malfattori.
Riguardo alla violenza di genere, anche in questo ambito il 2020 ha fatto registrare un decremento degli episodi delittuosi denunciati. Tuttavia, ha sottolineato il magistrato, «i dati non sono confortanti». Anche perché «possono essere interpretati in due modi: o sono davvero calati, oppure sono diminuite le denunce anche ad esempio a causa della convivenza forzata» generata dal lockdown.
L’organizzazione
Passando all’analisi dell’organizzazione dell’ufficio inquirente guidato dal procuratore Paolo Fortuna, D’Ambrosi ha ricordato come l’organico preveda 4 sostituti. In realtà, però, dopo il trasferimento dei pm Eugenia Menichetti e Carlo Introvigne, la Procura si è trovata per alcuni mesi con solamente due pm: Francesco Pizzato e Luca Ceccanti.
Una situazione che si è protratta fino a novembre, quando ad Aosta è arrivato D’Ambrosi.
Nonostante tutto, comunque, gli indicatori di performance dell’attività inquirente sono di segno positivo.
Alcune criticità riguardano però il personale amministrativo. La pianta organica infatti prevede 30 soggetti, ma nel 2019 erano 17 e l’anno scorso 14.
Centrati gli obiettivi
Riguardo agli obiettivi che la Procura si era prefissata nel 2019, D’Ambrosi ha evidenziato come «per il 2020, pur non sapendo che anni ci aspettava, ci eravamo dato obiettivi di mantenimento degli standard. E posso dire che li abbiamo anche migliorati».
I principali risultati conseguiti riguardano l’attività di coordinamento tra Uffici giudiziari, dematerializzazione degli atti giudiziari nel processo penale e aggiornamento informatico.
Per il 2021, infine, la Procura intende puntare sull’implementazione tecnologica, lavorare sulla sicurezza del Palazzo di giustizia (anche in relazione all’emergenza Covid) e potenziare ancora la collaborazione con il Tribunale attraverso la stipula di Protocolli e Provvedimenti. Il tutto, mantenendo gli standard confermati l’anno scorso.
(f.d.)