Adu: il movimento rilancia la legge regionale contro l’omotransfobia
L'appello a depositare la proposta in Consiglio Valle è rivolto in particolar modo agli eletti di Pcp
Adu: rilancia la legge contro l’omotransfobia. Redatta da Giulio Gasperini e Francesca Schiavon, aveva iniziato l’iter in Consiglio Valle la scorsa legislatura. Le elezione anticipate l’avevano bloccata ora Daria Pulz e colleghi si appellano a «un consigliere regionale di buona volontà per depositare la proposta di legge ‘Disposizioni contro l’omofobia, le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere’.
L’appello è rivolto in particolar modo agli eletti di Pcp. La proposta di legge si compone di 14 articoli ed è a costo zero per la Regione.
Gli interventi
Alex Glarey nell’intervenire ha sottolineato: «La crisi pandemica, economica e sociale sono le priorità ma gli altri problemi spariscono. Con il governo di Unità nazionale di Draghi alcuni temi rischiano di sparire. Il governo ha una chiara matrice conservatrice e non c’è un contesto politico favorevole. La difesa dei diritti di base non è più rinviabile».
Aggiunge: «Ci sentiamo di raccogliere l’appello della società civile valdostana che ha chiesto di adottare legge regionale contro l’omofobia».
«Noi siamo speranzosi. La legge è già tutta confezionata e noi la mettiamo a disposizione del Consiglio e della Comunità valdostana tutta. Il rispetto dei diritti civili è fondamentale per poter garantire il benessere di tutti i cittadini e le cittadine. Sentirsi se stessi è fondamentale per il benessere psico-fisico» ha puntualizzato Pulz che ha messo in guardia: «I comportamenti omofobici sono variegati e possono arrivare ad aggressioni violente e persino sfociare in omicidi».
Per Mirko Billet: «I fatti di cronaca ci raccontano di un clima difficile e di cittadine e cittadini che non vedono rispettati i loro diritti. Dal 2018 al 2019 i casi di omofoabia sono stati 177. Il clima europeo, poi, sta diventato pericoloso». Cita «la Polonia con le sue zone ”Lgbt free”».
Ha parlato di «necessità di aprire una casa di accoglienza per le vittime di discriminazione sessuale. Non andiamo a impegnare particolarmente il Consiglio regionale, la legge è pronta».
(danila chenal)