Ncc, Taxi e Tour operator in piazza: «Siamo alla canna del gas»
Protesta in piazza Chanoux per trasporti e turismo, poi ricevuto in Regione. Cna, Confartigianato e Fai trasporti chiedono almeno la cancellazione del bollo
«Siamo alla canna del gas, ora vogliamo lavorare». Non ce la fanno più gli operatori del settore trasporti e turismo, Ncc, taxi, autobus e tour operator a sostenere i costi della crisi legata alla pandemia.
Lo stop dello sci e della stagione invernale, dopo un anno senza lavoro, ha fatto traboccare un vaso già colmo e ha portato CNA, Confartigianato e Fai trasporti in piazza Chanoux.
Una cinquantina di addetti ai lavori, con tanto di una trentina di mezzi, hanno così invaso il salotto buono di Aosta, in attesa di essere ricevuti ancora in Regione per esporre problematiche non più rinviabili.
Il presidente Fai trasporti
A dirigere le d
anze il presidente Fai Trasporti VdA, Paolo Giannini, che sottolinea come «chi lavora nel turismo deve essere unito in questo momento e deve stringere i denti per poter ripartire con la prossima stagione invernale».
Già, perché ora «noi vogliamo lavorare – esclama Giannini -. Tra noi ci sono Ncc, taxi, tour operator e piccole imprese di autobus, abbiamo mezzi stupendi, ma sono da pagare e siamo chiusi da quando hanno fermato gli impianti di risalita a marzo».
I costi, però, non si fermano. «Stiamo accumulando le rate, con tassi di interesse che stanno andando alle stelle – continua Giannini – e questo nonostante finanziarie che stanno posticipando i pagamenti».
Il caso bollo
Come se non bastasse, tra le varie tasse c’è anche l’annoso bollo auto.
«Avevamo chiesto almeno l’azzeramento di quello – spiega ancora Giannini -, ma ci è stato risposto che non è possibile, nonostante in Lombardia l’abbiano fatto, perché sarebbe stato equiparato a un aiuto di Stato. Sarebbe stato un piccolo contentino, anche perché pagare le tasse senza lavorare sta diventando insostenibile».
E chiosa. «Ora siamo arrivati al dunque – conclude -. Siamo alla canna del gas e ora vogliamo lavorare».
Confartigianato Ncc Taxi
Sulla stessa lunghezza d’onda Leonardo Cassata, presidente di Confartigianato Ncc e Taxi.
«Siamo fermi da un anno e le nostre famiglie non hanno risorse – rivela -. Vogliamo portare in Regione le nostre idee e speriamo di ottenere qualcosa dopo che le nostre istanze sono già state respinte il 18 gennaio».
Cna Fita
Non le manda a dire nemmeno Terenzio De Fazio, responsabile di Cna Fita.
«In Regione diremo quello che abbiamo detto qui – esclama -. Non ce la facciamo più, ora speriamo di portare a casa qualcosa, visto che ci giriamo i pollici da un anno».
Cna Tour Operator
A dar manforte alla protesta anche Olga Sedegova, di Cna Tour Operator.
«Da oltre dieci anni mi occupo di incoming in Valle – dice -. Il nostro è un ruolo fondamentale per migliorare l’attività e la visibilità della nostra regione. Ci siamo impegnati molto per stringere contratti e aumentare i flussi, con pacchetti turistici completi e studiati ad hoc, e oggi siamo qui unirci alla voce. Ci vuole il coraggio di sostenerci in un periodo di crisi simile».
E conclude. «Siamo fermi da un anno, con una perdita inestimabile, ma sono sicura che l’incubo finirà presto».
Fai trasporti nazionale
A sostenere le rimostranze anche Marta Regiardo, vice presidente del Fai Trasporti nazionale.
«È bello vedere uniti taxi, Ncc e tour operator – ammette Regiardo -. Siamo una sorta di grande famiglia nella quale, però, in questo momento di crisi, il governo ha deciso di sostenere una categoria, facendo sopravvivere il trasporto di linea e decidendo che le altre dovevano morire».
Le richieste sono chiare.
«Chiediamo ascolto e la cancellazione del bollo, ma soprattutto che le nostre istanze vengano tenute in considerazione – conclude -. Non chiediamo soldi, ma solo la possibilità di lavorare».
(alessandro bianchet)