Appello dell’Ausl: «Troppi accessi in pronto soccorso»
L'azienda sanitaria invita a utilizzare i servizi solo per reali emergenze
Appello dell’Ausl: «Troppi accessi in pronto soccorso». Sono stati 101 nelle ultime 24 ore di cui 39 codici bianchi. L’azienda sanitaria locale invita a utilizzare in maniera più appropriata i servizi di emergenza. Il Dipartimento di Emergenza, Rianimazione e Anestesia dell’Azienda Usl comunica che nel corso del mese di marzo 2021, e soprattutto negli ultimi giorni, si è registrato un significativo aumento degli accessi al Pronto soccorso, che superano quotidianamente ormai le 100 persone nelle 24 ore. Nelle ultime 24 ore gli accessi sono stati 101, di cui 39 codici bianchi, 51 codici verdi, 11 codici gialli e 0 codici rossi.
L’appello
«Come abbiamo già avuto modo di dire nel corso di comunicazioni precedenti, questi numeri rappresentano una sostanziale “normalità” nei periodi di “ordinaria emergenza” – spiega il dottor Stefano Podio – ma durante la pandemia diventano un problema per la gestione dei flussi, perché ai pazienti in emergenza si sovrappongono quelli positivi al Covid o sospetti positivi.Inoltre, pur cercando di mantenere le condizioni di sicurezza quanto più elevate possibile garantendo il doppio percorso pulito/sporco dedicato, dato l’elevato afflusso di utenti e l’evidente aumento di soggetti positivi (anche asintomatici) di questi ultimi giorni è opportuno fare appello alla popolazione, ancora una volta, affinché si rechi in Pronto Soccorso per reali emergenze e adotti un atteggiamento responsabile nell’utilizzare i servizi in maniera appropriata».
«È necessario recarsi in Pronto Soccorso solo per esigenze di reale emergenza e fare riferimento, quando opportuno, al proprio medico di famiglia e ai servizi sul territorio per situazioni e per patologie non urgenti e di non particolare gravità, questo per evitare che il sovraffollamento del PS in periodo di pandemia sia ulteriore fonte di contagio e impedisca le cure adeguate ai pazienti che si presentano in emergenza urgenza».