Coronavirus: il Paese passa in giallo e riapre, la Valle d’Aosta può solo sperare nell’arancione
Dati del contagio in calo nella nostra regione, ma ci penalizza l'attuale rosso
“Speriamo nella zona arancione dal 26 aprile”. Lo dicono a Gazzetta Matin il presidente della Regione, Erik Lavevaz, e l’assessore alla Sanità, Roberto Barmasse, dando uno sguardo agli ultimi dati del contagio.
Dati dei contagi che sono in calo: siamo a 249 casi per 100 mila abitanti (numeri al limite della zona gialla), con un indice Rt calato a 1,26, con proiezione a ulteriore flessione.
Mentre gran parte del Paese dal 26 entrerà in zona gialla, Valle d’Aosta, Sardegna e Puglia, essendo le uniche regioni attualmente rosse, possono sperare al massimo nell’arancione.
I dati
Nella settimana da lunedì 12 a domenica 18 aprile si sono registrati 311 nuovi casi che corrispondono a 249 ogni 100.000 abitanti, secondo il dato della popolazione utilizzato dal ministero della Salute ovvero 125.034.
Sulla scorta di questi dati anche il presidente della Regione Erik Lavevaz dimostra un cauto ottimismo. «Sì, spero proprio di sì per la settimana del 26. L’indice Rt era già meglio questa settimana (1,26 ndr) e scenderà ancora, quindi possiamo sperare». Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore alla Sanità, Roberto Barmasse: «Direi che è plausibile sempre che la tendenza continui ad essere questa».
Intanto il totale dei contagiati scende sotto i mille, attestandosi a 952. In discesa anche le persone in isolamento (882) e i ricoverati (70).
Campagna vaccinale
Per quanto concerne la campagna vaccinale, secondo il portale del ministero della Salute delle 38.620 dosi consegnate ne sono state inoculate 33.787, pari all’87,5%.
La Valle d’Aosta ha vaccinato 6.447 operatori sanitari e sociosanitari, 1.668 personale non sanitario, 1353 ospiti nelle strutture residenziali, 9.070 over 80, 843 militari, 1.808 appartenenti al personale scolasti.
Sono 12.598 le persone vaccinate che rientrano nella categoria “altro” che tanto ha fatto discutere, spingendo l’azienda sanitaria locale a spiegare nel dettaglio. Inoltre, la regione alpina è passata, secondo l’Istituto superiore di sanità, a uno scenario di tipo 2 (‘Situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa ma gestibile dal sistema sanitario nel breve-medio periodo’) su una scala crescente da uno a quattro la situazione epidemiologica per il contagio da Covid-19 in Valle d’Aosta.
La zona arancione
La zona arancione permetterà a parrucchieri, estetisti e a tutti i negozi di riaprire.
I valdostani potranno di nuovo circolare liberamente e potranno fare visita, una volta al giorno, ad amici e parenti. Bisogna però restare nell’ambito del comune e ci si può muovere al massimo in due persone (con figli under 14 al seguito).
In zona arancione è consentito il ritorno in aula per tutti i ragazzi fino alla terza media compresa. Gli studenti delle superiori andranno in presenza al 50-75%.
In zona arancione sono aperti anche i centri che offrono sport individuali come il tennis, il golf o il padel. Per bar e ristoranti resta la possibilità di lavorare solo con l’asporto (i bar fino alle 18 e i ristoranti fino alle 22) o con le consegne a domicilio.
(Da. Ch.)