Corsa e bici, Lavevaz fa retromarcia: «Sì a sconfinamenti fuori dal comune di residenza». Nonostante ordinanza regionale lo vieti
Incalzato dalla Lega in Consiglio regionale, il presidente della Regione, contrariamente all'ordinanza regionale emanata, apre alla possibilità di sconfinamento come avviene nel resto del Paese
Corsa e bici, Lavevaz: «Sì a sconfinamenti dal comune di residenza». Lo ha detto in aula il presidente Erik Lavevaz rispondendo in Consiglio Valle a un’interpellanza della Lega, facendo così retromarcia rispetto a quanto indicato nell’ordinanza regionale da lui stessa firmata e a quanto dichiarato settimane fa.
Il capogruppo del Carroccio Andrea Manfrin e il collega Dennis Brunod con una interpellanza chiedevano conto dei limiti posti dalla Regione nella pratica dello sport – solo nel comune di residenza – in zona rossa e di eliminarli.
Sì a direttive romane
L’ultima ordinanza regionale vieta lo sconfinamento dal comune di residenza anche per la pratica sportiva (nel caso specifico, anche per podisti e ciclisti). E’ quindi una ordinanza ulteriormente restrittiva rispetto alle regole nazionali e che quindi ha valore.
Il capo dell’esecutivo però si affida al buon senso dei cittadini. Insomma: a fare fede sono le disposizioni romane.
Resta il problema di un eventuale controllo: scatta la sanzione?
I due consiglieri della Lega hanno citato le faq pubblicate sul sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri che recita «È tuttavia possibile, nello svolgimento di un’attività sportiva che comporti uno spostamento (per esempio la corsa o la bicicletta), entrare in un altro Comune, purché tale spostamento resti funzionale unicamente all’attività sportiva stessa e la destinazione finale coincida con il Comune di partenza».
(re.aostanews.it)