Ospedale, il tavolo sanità di Pcp: «Sconcertato dal voto in Consiglio»
Punta il dito contro il dietro-front dei cinque consiglieri regionali di Pcp
Ospedale, il tavolo sanità di Pcp: «Sconcertato dal voto in Consiglio».
Lo stigma
Scrive: «Considerato che è emersa in modo incontestabile dalla relazione delle audizioni alle commissioni regionali l’assenza di dati su costi, tempi e progettazioni relativamente alla ristrutturazione del Parini e dell’area limitrofa, il tavolo resta sconcertato dal voto in consiglio regionale, in particolare quello di chi si era espresso poco prima in modo diametralmente opposto votando le conclusioni della quinta commissione che chiedevano null’altro che la necessaria chiarezza».
Il sostegno
Esprime quindi «solidarietà a Erika Guichardaz e Chiara Minelli per la posizione favorevole ad approfondire i dati riferiti alla visione dell’intero presidio ospedaliero e della nuova destinazione dell’ospedale Beauregard e dell’ex maternità, ai costi e ai tempi di realizzazione delle opere previste, nonché al reperimento dei fondi necessari. Tali approfondimenti dovranno inoltre prevedere la riapertura di un Tavolo con il Comune di Aosta, non coinvolto nella fase dei lavori testé conclusa dalle Commissioni, in linea con il programma di Pcp».
Scelta al buio
Ancora. «Dare il via libera al progetto esecutivo dell’ala nuova chiude definitivamente ogni prospettiva di un ospedale modulare e moderno. La riprogettazione dell’ala nuova per tutelare i reperti archeologici ne aumenterà i costi riducendone i volumi, provvederà a coprire i reperti, ma non assicurerà l’allestimento museale. Costringerà il Parini ad essere un cantiere permanente, nutrito da micro appalti e costringerà a costruire un ulteriore “polo maternità”, mentre non è chiaro come verranno collocate la geriatria e la psichiatria.
In conclusione. «Nell’ala nuova saranno alloggiati gli acuti ma non si sa dove saranno destinate la post-acuzie visto che si promette di trasformare il vecchio Mauriziano in Day Hospital. Nessuno ha dimostrato che i costi di costruzione di un unico ospedale nuovo sarebbero maggiori di questi tre poli, mentre è evidente come i problemi attuali resteranno. La Sanità territoriale va potenziata, ma per offrire più servizi domiciliari oggi inesistenti a cronici e fragili. Quando funzionerà perfettamente se si verificherà un calo dei ricoveri taglieremo i posti letto, certamente non prima».
(re.aostanews.it)