Abusivismo odontoiatrico a Saint-Christophe: tutti assolti i 4 imputati
Erano accusati di associazione a delinquere finalizzata all'esercizio abusivo della professione odontoiatrica
Tutti assolti perché il fatto non sussiste. Questo il verdetto del gup del Tribunale di Aosta al termine del processo, celebrato con rito abbreviato, che vedeva imputati l’odontotecnico Silvio Gasparella, il figlio igienista dentale Mattia Gasparella, la moglie Laura Padoin assistente alla poltrona, e Gian Enrico Aguzzi, medico odontoiatra della provincia di Monza Brianza.
Difesi dall’avvocato Stefano Moniotto, erano accusati di associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo della professione odontoiatrica.
L’inchiesta ruota intorno al Centro dentistico e odontoiatrico valdostano snc di Saint-Christophe, di proprietà della famiglia Gasparella.
Il dispositivo della sentenza è stato letto in aula oggi, venerdì 11 giugno, intorno alle 13. Nel processo si erano costituiti parti civili l’Ordine dei medici e degli odontoiatri della Regione Valle d’Aosta e l’Associazione nazionale dei dentisti italiani (rappresentati dall’avvocato Ascanio Donadio) e l’Associazione italiana odontoiatri (avvocato Paolo Sammaritani).
La reazione
Erano circa le 13.20 quando dal Tribunale di Aosta è uscito Silvio Gasparella, l’unico imputato presente in aula, accompagnato dal suo legale.
Con gli occhi lucidi si è fermato a parlare con i cronisti. Ha detto: «Sono 45 anni che lavoro onestamente. Il processo è nato da una segnalazione di un privato che…lasciamo perdere. Ci hanno trascinati in Tribunale con l’accusa di associazione a delinquere? Non solo io, ma anche mia moglie e mio figlio che sta pure finendo gli studi in odontoiatria».
Poi ha aggiunto: «Rincresce il “battage” fatto sui giornali. Abbiamo perso dei clienti per questa storia…Chi ci ridarà i soldi che abbiamo perso? In più c’è stato un danno umano che nessuno potrà curare».
Nel merito della vicenda, invece, Gasparella ha precisato: «Non abbiamo fatto nessun intervento noi. Nella struttura lavorano diversi professionisti abilitati». E sarebbero stati questi ultimi a eseguire gli interventi.
Secondo l’avvocato Moniotto, «le indagini sono state condotte male. Noi già prima del processo abbiamo portato le prove che smentivano» l’impianto accusatorio. Gasparella: «La Guardia di finanza mi ha convocato quando hanno chiuso le indagini e ho spiegato tutto, evidentemente però non mi hanno creduto».
L’accusa
I fatti contestati risalgono al periodo 2013-2019. Secondo gli inquirenti, l’odontotecnico e l’igienista dentale eseguivano anche prestazioni dentistiche, come visite odontoiatriche e applicazioni di impianti (per entrambi) e otturazioni, radiografie panoramiche, un’anestesia locale e lo spostamento di un apparecchio ortodontico (per il figlio). Gli investigatori avevano raccolto diverse testimonianze.
Aguzzi, invece, per la Procura di Aosta, da direttore sanitario dello studio sottoscriveva le ricevute fiscali, assumendosi la paternità delle prestazioni erogate in realtà dai Gasparella. La donna avrebbe fatto da assistente alla poltrona al marito e al figlio pur sapendo, in base delle indagini, che non erano odontoiatri.
Una ricostruzione che non ha convinto il gup del Tribunale di Aosta che, come detto, ha assolto tutti gli imputati.
(f.d.)