Marco Bonetti può affrontare il processo d’Appello: lo ha stabilito una nuova perizia
L'imputato dovrà comparire in udienza il 6 luglio; ribaltato l'esito della prima perizia
Marco Bonetti è in grado di affrontare il processo di secondo grado. E’ quanto certificato dai tre periti nominati dalla Corte d’Appello di Torino.
I difensori dell’imputato (Jacques Fosson e Massimo Balì) sostenevano che, per motivi di salute, non fosse in grado di affrontare le udienze. Circostanza che era stata confermata da una prima perizia affidata a uno specialista.
Ma la Procura generale (con il sostituto pg Giancarlo Avenati Bassi) e l’Ausl Valle d’Aosta (parte civile rappresentata dall’avvocato Corrado Bellora) avevano contestato l’esito della perizia, chiedendo un nuovo esame da assegnare a più professionisti (e non a un singolo). Richiesta accolta dalla Corte, con i tre periti che hanno ribaltato il “giudizio” del primo professionista. Nonostante alcune patologie, dunque, l’imputato può stare in giudizio.
La Corte d’Appello ha aggiornato l’udienza al 6 luglio.
La vicenda
Bonetti, ex numero due della struttura di Psichiatria dell’Ausl valdostana, era stato condannato a 10 anni e 8 mesi di reclusione in primo grado, al termine di un processo celebrato con rito abbreviato. L’imputato, comunque, era stato assolto da alcuni degli episodi contestati dalla Procura della Repubblica di Aosta.
Tra le accuse che lo avevano portato ai domiciliari (poi revocati) nel marzo 2017, la presunta violenza sessuale nei confronti di alcune pazienti, cessione di sostanze stupefacenti (farmaci), truffa, peculato e falso.
Le indagini del Gruppo Aosta della guardia di finanza, svolte anche con telecamere nascoste, hanno riguardato il periodo 2014-2017. Bonetti era stato arrestato e posto ai domiciliari, poi revocati, due mesi dopo essere andato in pensione dall’azienda Usl.
(f.d.)