Casinò, sentenza Corte dei conti: la Giunta approva il ricorso alla Consulta
Sarà sollevato un conflitto di attribuzione davanti alla Corte costituzionale; la Regione ha nominato l'avvocato Giovanni Guzzetta
La Regione autonoma Valle d’Aosta va allo scontro con lo Stato in relazione alla sentenza d’Appello della Corte dei conti che ha condannato 18 politici ed ex (tra cui sei eletti) a risarcire l’Amministrazione regionale con 16 milioni di euro. Il riferimento è al verdetto con cui i giudici romani hanno certificato un danno erariale per i finanziamenti alla Casinò de la Vallée spa.
Mercoledì 22 settembre la Giunta regionale, dando seguito a quanto votato in Consiglio Valle il 15 settembre, ha deliberato di proporre conflitto di attribuzione avanti la Corte Costituzionale chiedendo che la Consulta dichiari che non rientra nei poteri della Corte dei Conti il sindacato – effettuato con il giudizio esitato nella citata sentenza n. 350/2021 della III sezione giurisdizionale d’appello della Corte dei Conti – sulla delibera del Consiglio regionale n. 823/XIV in data 23 ottobre 2014, con la quale veniva deliberato l’aumento di capitale di Casino de la Vallée spa. Proprio tale atto è al centro del verdetto di condanna.
Come legale la Regione ha nominato l’avvocato Giovanni Guzzetta del foro di Roma; il professore si era già occupato del parere pro-veritate sulla questione.
Proprio partendo dal documento il Consiglio si era espresso nel senso di impegnare l’Esecutivo regionale a proporre il ricorso.
La precisazione
In una nota la Presidenza della Regione precisa che il ricorso «non comporta una rinuncia al credito derivante dalla sentenza della Corte dei Conti in capo all’Amministrazione, la quale, peraltro, ha già iniziato l’esecuzione della sentenza, e si pone sul differente piano dell’insindacabilità da parte della giurisdizione contabile degli atti di indirizzo politico».
I politici condannati attualmente in Consiglio Valle sono Augusto Rollandin, Mauro Baccega, Renzo Testolin, Claudio Restano, Pierluigi Marquis e Aurelio Marguerettaz; mentre i primi due devono risarcire 2,4 milioni di euro ciascuno, gli altri sono chiamati a rifondere 586 mila euro a testa.
(f.d.)