Strage di bovini: nessuna risposta dopo le indagini della Forestale
ATTUALITA'
di Cinzia Timpano  
il 22/09/2021

Strage di bovini: nessuna risposta dopo le indagini della Forestale

Pour l'Autonomie ha chiesto conto delle indagini sulla morte di 40 manzi caduti in un dirupo ad Ayas.

Strage di bovini: nessuna risposta dopo le indagini della Forestale. 

Non c’è ancora una risposta sulla morte dei 40 manzi che, quasi un mese fa – era il 28 agosto – sono precipitati in un dirupo ad Ayas.

Se n’è parlato oggi, mercoledì 22 settembre, in Consiglio regionale, dopo l’interpellanza del gruppo Pour l’Autonomie.

«La perdita delle manze va considerata sia sotto l’aspetto economico sia sotto l’aspetto selettivo delle reines – ha commentato il consigliere Augusto Rollandin, che ha chiesto «se sono note le cause che hanno creato lo spavento e la conseguente caduta degli animali».

Il consigliere di Pour l’Autonomie ha anche interrogato l’assessore all’Agricoltura per sapere «come si intenda intervenire per risarcire i danni agli allevatori.

È indispensabile per chi lavora in agricoltura avere tempi certi sugli indennizzi così come sarebbe importante fare i censimenti dei lupi, che non mi risulta siano stati fatti».

La risposta dell’assessore Sapinet

«Nei giorni seguenti al fatto avvenuto il 28 agosto, il personale del Corpo forestale della Valle d’Aosta ha svolto un’intensa attività di indagine per risalire alle circostanze che hanno creato lo spavento iniziale dei bovini – ha spiegato l’assessore Davide Sapinet.

Le notizie e gli elementi raccolti non consentono di attribuire con certezza la responsabilità del fatto a una causa piuttosto che ad un’altra e, pertanto, diverse ipotesi sono possibili.

Sono state escluse alcune cause (elicottero, mine) e non se ne escludono altre (canidi, lupi).
Per quanto attiene ad un possibile attacco da canidi, si ha notizia della sporadica presenza di cani vaganti in zona e della presenza documentata di lupi (in branco e individui solitari) che frequentano abitualmente la Val d’Ayas.
»

Gli indennizzi

Secondo quanto riferito dall’assessore Sapinet, gli indennizzi per i danni provocati dal lupo o dai cani randagi che hanno assunto comportamenti selvatici sono pari al 100% del valore commerciale del capo predato.

Agli allevatori sono rimborsati anche i costi di smaltimento degli animali abbattuti.

Nel caso di animali feriti, l’indennizzo è pari al 100% delle spese veterinarie e farmaceutiche sostenute.

«Abbiamo avviato immediatamente la procedura istituendo una Commissione di valutazione per dare risposte in tempi rapidi agli allevatori – ha precisato l’assessore -.
Consentitemi un ringraziamento al personale del Corpo forestale valdostano – in particolare della stazione Brusson -, ai Vigili del fuoco, al personale del Soccorso alpino e al Comune di Ayas oltre che al collega Grosjacques che è stato un importante supporto sul territorio – ha concluso Sapinet -.
Il pensiero va comunque a questi allevatori per il danno subìto che, oltre naturalmente alla parte economica, è rappresentato da un lavoro fatto da generazioni su genetica e selezione e ben evidenzia la passione che i nostri allevatori hanno per i propri animali e per il proprio lavoro».

Il Consigliere Rollandin ha replicato che «un evento di questa natura e di queste dimensioni non c’è mai stato.

Anche se la causa non è totalmente conosciuta nei dettagli, bisogna dare un segnale agli allevatori che è intenzione della Regione intervenire in fretta con gli indennizzi.

Gli allevatori, che sono già pochi, si meritano le giuste risposte, perché svolgono un lavoro importante per il territorio.

Non lasciamoli soli. Mi auguro che l’intervento sia il più efficace possibile e, soprattutto, realizzato il più in fretta possibile».

(re.aostanews.it)

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