Schiaffo alla compagna: 26enne della bassa Valle verso il processo
L'uomo era stato condannato per resistenza a pubblico ufficiale e, mentre si trovava ai domiciliari, avrebbe colpito al volto la compagna
Era stato condannato a 4 mesi e 20 giorni per resistenza a pubblico ufficiale (aveva provato a prendere a testate i Carabinieri intervenuti per una lite domestica), adesso un 26enne torinese domiciliato a Issogne rischia un nuovo processo: questo volta per maltrattamenti nei confronti della compagna.
Mentre scontava la pena ai domiciliari, infatti, avrebbe picchiato la donna con cui vive. E, stando alle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Aosta, non si sarebbe trattato di un episodio sporadico.
La vicenda
Ma andiamo ordine: il giovane (di cui non riportiamo le generalità per tutelare la vittima) era salito agli onori delle cronache quando, a inizio luglio, era tornato a casa completamente ubriaco ponendo in essere un comportamento aggressivo nei confronti della compagna e di una vicina di casa. Sul posto erano intervenuto i Carabinieri e l’uomo aveva provato a prendere a testate i militari.
Stando ad alcune testimonianze, prima dell’arrivo dell’Arma avrebbe anche brandito un machete (mai trovato).
Supportati da personale sanitario, i Carabinieri erano comunque riusciti a immobilizzare il 26enne che, dopo una visita in ospedale, era stato trasferito in carcere.
La condanna
Proprio per questi fatti, era stato condannato a 4 mesi e 20 giorni; durante il processo, però, la compagna dell’imputato aveva manifestato la disponibilità di accoglierlo nuovamente in casa. Il 26enne passa ai domiciliari, da scontare nell’abitazione in cui vive con la compagna.
Nemmeno un mese dopo, però, la donna finisce in Pronto soccorso con un evidente livido – con ogni probabilità causato da un violento schiaffo – sul volto; 15 i giorni di prognosi. La misura cautelare viene quindi inasprita e il 26enne passa dai domiciliari al carcere.
Non solo: la Procura apre a suo carico un fascicolo per maltrattamenti.
Verso il processo
Nella mattinata di mercoledì 29 settembre, l’uomo è stato interrogato in carcere dal sostituto procuratore Manlio D’Ambrosi. Al magistrato, il giovane avrebbe riferito che si era trattato di un semplice litigio dovuto all’alcool e che la sua relazione con la donna sarebbe “problematica”.
A quanto appreso, il pm sarebbe intenzionato a chiedere il giudizio immediato.
(f.d.)