Consiglio Valle: formato un nuovo gruppo, si chiamerà Av VdA Unie Mouv’
Il nuovo gruppo ha come obiettivo una più ampia convergenza che coinvolga anche l'Union valdôtaine
Consiglio Valle: formato un nuovo gruppo si chiamerà Av VdA Unie Mouv’. Alliance Valdôtaine e VdA Unie formeranno un unico gruppo in Consiglio regionale. La decisione è stata ufficializzata in una riunione allargata ai simpatizzanti delle due forze politiche, che si è tenuta nella serata di giovedì 25 novembre nel salone della Bcc Valdostana ad Aosta.
La composizione
Il gruppo sarà composto dagli assessori Luigi Bertschy e Luciano Caveri e dai consiglieri Albert Chatrian e Corrado Jordan.
Per il nuovo gruppo si tratta di un «primo significativo passo verso una auspicabile più ampia convergenza che veda coinvolta l’Union Valdôtaine, a cui il nuovo gruppo e i movimenti che vi fanno riferimento lavoreranno con rinnovato impegno».
L’analisi
Così nell’analisi dei due movimenti: «Dopo i sommovimenti che hanno caratterizzato il quadro politico valdostano nell’ultimo decennio, oggi, più che mai, i cittadini valdostani chiedono di ritrovare la stabilità politica necessaria a far fronte alle difficoltà del presente e a dare prospettive per il futuro.
In tal senso, Alliance Valdôtaine e VdA Unie/Mouv’ ritengono doveroso porre l’accento sulla centralità del mondo autonomista, pur nella sua molteplice articolazione, in quanto attore imprescindibile della scena politica valdostana, per storia, per vocazione e per radicamento sul territorio.
In questo primo anno di legislatura, in Consiglio regionale, le diverse componenti autonomiste hanno dimostrato di poter dialogare proficuamente, pur trovandosi ad operare in un difficile contesto. Questo è un dato di fatto sicuramente positivo, ma non è sufficiente. È importante ora che tutta l’area autonomista, nel rispetto delle sensibilità presenti, punti a una maggiore coesione, che consenta di valorizzare il gioco di squadra e di lavorare con ritrovato slancio a obiettivi qualificanti, per il bene della comunità e contro i pericoli dell’instabilità politica».
(re.aostanews.it)