Aosta, ex poliziotto ed ex carabiniere prosciolti dall’accusa di lesioni
Il giudice monocratico ha stabilito, su richiesta della Procura, il "non doversi procedere" per estinzione del reato in conseguenza della remissione di querela
«Non doversi procedere per estinzione del reato in conseguenza della remissione di querela». Questo il dispositivo della sentenza, letto in aula dal giudice monocratico del Tribunale di Aosta Marco Tornatore, nei confronti di Valter Martina (poliziotto in pensione difeso dall’avvocato Corinne Margueret), Luigi Di Bella (carabiniere in quiescenza; avvocato Claudio Soro) e Alessandro Udali (ristoratore difeso da Davide Sciulli).
I fatti
Accusati di violenza privata e lesioni aggravate dai futili motivi, erano finiti a processo perché – secondo quanto ricostruito dalla Procura della Repubblica di Aosta – nel luglio 2021 avrebbero picchiato un giovane di origini marocchine che lavorava nel ristorante della famiglia di Udali, a La Thuile. Una versione sempre smentita dai tre imputati, tanto che ci sarebbe stata anche una “controdenuncia”. Quando sui giornali comparve la notizia della citazione a giudizio dei tre, Martina aveva scritto su Facebook: «Io e il collega dei Carabinieri siamo completamente estranei alla vicenda, ci siamo limitati a contenere una persona che dava in escandescenza e aveva malmenato una giovane».
L’udienza
Nel corso dell’udienza andata in scena il 25 febbraio, i difensori hanno comunicato che la parte lesa era stata risarcita con un totale di circa 20 mila euro. Gli avvocati Massimo Balì e Sandro Sorbara, che rappresentavano il giovane di origini marocchine, hanno quindi deciso di non procedere con la costituzione di parte civile.
Riqualificato il reato contestato in lesioni, il pm Manlio D’Ambrosi ha chiesto al giudice di pronunciare il “non luogo a procedere”; istanza accolta dal giudice, che ha condannato i tre imputati solamente al pagamento delle spese processuali.
I commenti
«Alla fine questa vicenda si è rivelata una bolla di sapone – ha commentato Martina uscendo da Palazzo di giustizia -. Ognuno ha ritirato le querele ed è finita così». Si è detto invece «costernato» Di Bella, che ha poi aggiunto: «Noi sappiamo come sono andati i fatti quel giorno, ma l’importante è che questa vicenda sia chiusa».
Sempre al termine dell’udienza, l’avvocato Balì – che assiste il giovane di origini marocchine – ha affermato: «Il nostro assistito tiene a ringraziare la Procura e il Corpo forestale per l’ottimo lavoro svolto. Siamo soddisfatti del risarcimento e del congruo importo dello stesso. In aggiunta, il licenziamento per giusta causa (dal ristorante ndr) è stato revocato ed è stato convertito in risoluzione consensuale del rapporto di lavoro». Sul punto, Sorbara ha precisato: «Lui ha sempre lavorato professionalmente e in modo corretto. Siamo anche soddisfatti perché tutti si sono dichiarati dispiaciuti per quanto avvenuto».
(f.d.)