Guerra Ucraina: la grande risposta di solidarietà della Valle d’Aosta
All'oratorio di Sant'Orso, ad Aosta, i volontari si occupano di smistare la grandissima quantità di aiuti, alimentari e non, da inviare in Ucraina.
Halyna Malynovska è ucraina; da tre anni fa la badante a Châtillon.
Risiede in Italia da 13 anni, ha lavorato come badante a Napoli e in altre città.
Oggi pomeriggio, dopo il lavoro, ha preso un pullman ed è arrivata ad Aosta, alla parrocchia di sant’Orso, dove è stata organizzata una raccolta di beni di prima necessità..
Cibo, materiali sanitari e abbigliamento che saranno inviati nella zona Ovest dell’Ucraina, al confine con la Polonia, dove nei giorni scorsi e in queste ore continuano ad arrivare i profughi che tentano di attraversare il confine.
Tre ragazze, venute a portare il loro contributo, si sono fermate a dare una mano.
Smistano alimenti e capi di abbigliamento, confezionano scatole, le imballano e scrivono sopra il contenuto.
La raccolta è stata organizzata da qualche giorno da don Aldo e dal suo collaboratore Yurii, un giovane ucraino che è ad Aosta da 10 anni e che proprio domani partirà per fare ritorno nel suo Paese dove si arruolerà.
Da un lato sono ammucchiate decine e decine di giacconi; c’è anche una pila altissima di coperte.
Da un altro lato sono allineato scarponcini e scarpe.
Ci sono anche materassini e sacchi a pelo.
Un’altra pila è composta da decine e decine di zaini.
Ci sono centinaia di scatoloni con scatolame a lunga conservazione, centinaia di pacchi di pasta, pelati, fagioli e lenticchie in scatola.
Una signora, Cesira, con un carrellino, ne ha portato una trentina: «sono proteine, almeno daranno un po’ di energia a quella povera gente. Ho portato anche due paia di doposci di mia nipote, ne ha tre paia e la stagione è quasi finita. Faranno comodo a qualche ragazzina».
Da un lato, una giovane volontaria smista cerotti, siringhe, garze, disinfettanti, salviette.
Ci sono anche tanti pacchi di latte per neonati, pacchi di pannolini.
Halyna si ferma e si commuove.
In un sacchetto con bevande proteiche, qualche pacchetto di wurstel e del formaggio sottovuoto c’è un messaggio scritto nella sua lingua (foto).
Si tratta di un messaggio di incoraggiamento, che invita a non mollare e assicura la preghiera per tutto il popolo ucraino.
«Io sono qui per aiutare, ero da sola e queste ragazze si sono fermate – spiega Halyna -.
Tra poco, appena finito di lavorare, da Cervinia arriveranno anche i figli della signora dalla quale lavoro. Ognuno di noi può aiutare, un piccolo aiuto, insieme agli altri, fa la differenza».
Qualcuno ha portato i suoi doni alla casa parrocchiale: una signora ha portato quattro coperte di «calde e fresche di bucato»; un bambino che avrà otto anni ha lasciato un sacchetto con dei peluche, «faranno compagnia a qualche bambino, sono contento di lasciarli a loro».
Arrivano anche due aostani; su un porter hanno sacchi pieni di capi d’abbigliamento.
Ancora una volta la risposta solidale dei valdostani non si è fatta attendere.
La raccolta dei beni proseguirà anche nei prossimi giorni.
Un primo invio di aiuti è partito stamattina alla volta di Alessandria, per essere caricato su un tir che in queste ore è già partito per la zona Ovest dell’Ucraina.
Domani, proprio dalla parrocchia di sant’Orso partirà un altro carico di aiuti, insieme a Yurii, per raggiungere la cittadina di Leopoli.
Chi desidera dare il suo contributo può recarsi all’oratorio di sant’Orso (dietro la Chiesa) oppure lasciare alla casa parrocchiale.
Chi volesse, può offrire il suo contributo, versando un’offerta sul conto corrente intestato alla parrocchia di sant’Orso, causale ‘Offerta per Ucraina’,
IBAN IT60I0326801200053893342920
(cinzia timpano)