Potere al popolo: né con Putin né con la Nato ma solidali con ucraini e russi
Pap dice no alla guerra, solidarizza con i popoli ucraino e russo, rilancia la diplomazia e condanna l'invio di armi
Potere al popolo: né con Putin né con la Nato ma solidali con ucraini e russi. Pap dice no alla guerra, solidarizza con i popoli ucraino e russo, rilancia la diplomazia e condanna l’invio di armi. I rappresentanti valdostani di Pap hanno manifestato davanti a palazzo Darbelley in via De Tillier nel pomeriggio di oggi, sabato 5 marzo.
La protesta
Spiega Loredana De Rosa: «Vogliamo una cooperazione che faccia accoglienza a tutti i popoli di tutte le guerre senza distinzione di razza e nazionalità. La pace non si può fare con le armi. Se mandiamo le armi sappiamo che andiamo a foraggiare chi vuole combattere e chi vuole la guerra. Siamo anche scorretti verso il popolo ucraino perché gli diamo l’idea che potrebbero veramente vincere la guerra mentre hanno di fronte l’armata rossa di Putin».
C’è spazio per la solidarietà con le popolazioni: «Pensiamo sia importante la fratellanza dei popoli e la solidarietà. Noi non siamo pro Putin ma non siamo neanche con la Nato. Potere al popolo pensa che sia importante che le armi tacciano e si torni al dialogo e alla diplomazia. Dobbiamo rinforzare la diplomazia non ucciderla con le armi».
Per il coordinatore regionale di Pap Maria Lancerotto «inviando armi in Ucraina il nostro governo ha violato in primis la Costituzione che recita «l’Italia ripudia la guerra» e pure la legge 185 del 1990 che vieta l’invio di armi ai paesi belligeranti. In barba alla nostra Carta costituzionale è stato votato di inviare armi. L’operazione avrà un costo di 12 milioni per l’Italia e di 450 milioni di euro per l’Europa. Troviamo scandaloso che nel 2022 si forniscano armi quando siamo ancora nel bel mezzo della pandemia. Questi soldi servirebbero per rafforzare e ampliare il servizio sanitario nazionale. Invece si sceglie la via della guerra».
(da.ch.)