Stadio Puchoz: il Centro Giovani Calciatori Aosta all’attacco del Comune
Un centro estivo del CGC Aosta allo stadio Puchoz
comuni
di Alessandro Bianchet  
il 07/04/2022

Stadio Puchoz: il Centro Giovani Calciatori Aosta all’attacco del Comune

Giulio De Ceglie contro la scelta di realizzre un parco: «Ma quale restituzione, questa è una scelta politica che va contro alla storia» tuona il presidente e fondatore del sodalizio bianconero

La trasformazione in parco dello Stadio Mario Puchoz di Aosta continua a non andare giù al mondo del calcio valdostano. Questa volta ad alzare la voce è il presidente del Centro Giovani Calciatori Aosta, Giulio De Ceglie, che definisce come cambio «che va contro alla storia» l’idea di realizzare un’area verde.

La nota

La nota di Giulio De Ceglie arriva alla luce delle ultime parole in consiglio comunale del sindaco Gianni Nuti.

«Il primo cittadino ha parlato di restituzione dell’area ai cittadini, ma restituire prevede una precedente appropriazione dello spazio in questione, cosa che, in questo caso, non c’è mai stata» attacca De Ceglie, scendendo poi nei dettagli.

«Il campo sportivo era dato in concessione alla società calcistica Centro Giovani Calciatori Aosta – continua -, che, per averlo, pagava il canone dovuto relativo alla fascia oraria prevista. Il club, che non ne usufruiva in forma esclusiva, permetteva così di svolgere l’attività ai suoi 230 iscritti tra prima squadra, settore giovanile e collaborazioni con cooperative a sfondo sociale».

Ma quale restituzione

Il fondatore del CGC Aosta batte sempre sul tasto della restituzione, definendola, sostanzialmente, una castroneria.

«Lo stadio Mario Puchoz, quindi, non viene restituito ai cittadini, ma ne viene cambiata la destinazione, passando dai cittadini che svolgono attività calcistica a quelli che praticano attività motoria» si legge ancora.

E anche il progetto non pare di certo entusiasmare.

«Per passare dallo stadio al parco verranno cambiati i pannelli di via Torino e piantati degli alberi – continua De Ceglie -. Auguriamo al nascente parco una frequentazione e delle attività superiori a quelle calcistiche, in modo da giustificare, nella realtà dei fatti, un cambio di destinazione che va contro alla storia e alle attività svolte all’interno dello stadio Mario Puchoz nel corso degli ultimi anni».

Scelta politica

Insomma, per De Ceglie si deve parlare semplicemente di una scelta politica.

«Quella realizzata dal sindaco Gianni Nuti e dalla sua Giunta comunale non è un’operazione di restituzione di qualcosa a qualcuno – conclude -, semplicemente si tratta di una scelta politica diversa».
(al.bi.)

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