Podismo: l’ultimo traguardo di Oscar Zanin, inossidabile vecchio cuore granata
Protagonista per tante stagioni del circuito delle martze a pià, grande tifoso del Toro, si è spento martedì all'età di 85 anni; Domenico Quattrone: «Grande esempio di passione e correttezza»
Oscar Zanin, vecchio cuore granata innamorato del podismo, ha tagliato il suo ultimo traguardo.
Aostano, classe 1936 (era nato il primo giorno di ottobre), per tante stagioni protagonista del circuito delle martze a pià e grande tifoso del Toro, si è spento martedì all’ospedale di Aosta.
L’annuncio della figlia su Facebook: «Potrai tornare a correre tra le montagne»
A dare l’annuncio è stata Lucia, una delle figlie.
«Ciao papà, adesso potrai tornare a correre tra le montagne e a controllarci dal cielo insieme a mamma Anna – è scritto nel post pubblicato su Facebook -. Dopo 7 anni dal giorno che la mamma ci ha lasciati, 7 come i vostri figli, 7 come i vostri nipoti, vi rincontrerete. Sono sicura che ne avrete di cose da dirvi. Ciao Oscar».
Addio a Oscar Zanin, vecchio cuore granata innamorato del podismo
Dipendente del Casinò in pensione, Oscar Zanin era un personaggio conosciuto, amato e stimato nel mondo podistico valdostano.
Per tanti anni, infatti, ha frequentato il circuito delle martze a pià.
Prima con la canotta della Libertas Challand, poi con quella della Zerbion.
Agonista, ma con l’animo profondamente sportivo, dava sempre il massimo, senza mai perdere di vista la correttezza.
Zanin era un innamorato dello sport e non faceva mistero della sua fede granata.
Tutte le volte che i tifosi del Toro avevano qualche soddisfazione da festeggiare, scendeva in piazza vestito con i colori della sua squadra del cuore, col sorriso stampato sulle labbra.
Oltre al podismo e al calcio, amava la bici e per tanti anni ha partecipato a Bicincittà, manifestazione organizzata dalla UISP.
Il ricordo di Domenico Quattrone: «Uno sportivo vero, per anni colonna del nostro movimento»
Il presidente dell’Associazione Valdostana Martze a Pià è commosso.
«Oscar Zanin è stato per moltissimi anni una colonna del nostro movimento, che ha contribuito a creare – ricorda Domenico Quattrone -. Era un entusiasta, amava correre, adorava gareggiare, ma, al tempo stesso, era un esempio di correttezza. Anche quando l’età aveva cominciato ad avanzare, non avevo perso il sano agonismo che lo animava, continuando a essere presente al via con regolarità. Porteremo sempre con noi il suo sorriso, la sua passione e la sua sportività».
(d.p.)