Cva: il bilancio 2021 fa il botto, raddoppiato l’utile netto consolidato
Il documento finanziario parla di 135.2 milioni, contro i 61.2 del 2020; i ricavi netti superano quota 711 milioni
Un utile netto consolidato più che raddoppiato rispetto al 2020, e quasi 200 milioni di ricavi netti consolidati in più sull’anno precedente. Chiude col botto, insomma, il bilancio consolidato del Gruppo CVA, approvato martedì 17 maggio dal consiglio di amministrazione.
135.2 milioni di utile
«Un significativo consolidamento del quadro economico-finanziario», che conferma «un’ottima performance sia in termini economici, operativi e di sostenibilità».
Lo definisce così il consiglio di amministrazione della Compagnia valdostana delle acque un documento relativo al 2021 che vede il gruppo (587 collaboratori) registrare un utile netto consolidato monstre di 135.2 milioni di euro, più che raddoppiato rispetto ai 61.2 del 2020.
Un risultato «frutto della capacità operativa dell’azienda nel saper cogliere le opportunità in un mercato complesso», che è arrivato nonostante le poste straordinarie (48,3 milioni di euro, legati agli effetti dell’applicazione della norma in materia di rivalutazione e riallineamento, di cui alla legge n. 126 del 13 ottobre 2020).
Nel bilancio spiccano anche i ricavi netti consolidati, decollati fino a quota 711 milioni, rispetto ai 536 del 2020, che guidano tutta una serie di dati in rialzo.
Dall’EBITDA salito a 193 milioni di euro (139 milioni di euro nel 2020) fino al margine operativo netto: 132 milioni di euro contro gli 87 dell’anno precedente.
«Contesto particolare»
Tali risultati sono arrivati in un anno comunque particolare per tutto il settore energetico, attraversato da forti tensioni, come spiega l’analisi dell’azienda.
Dopo una prima parte di 2021 che ha vissuto la coda della pandemia e il rimbalzo economico, determinando tensione sulle supply chain globali e sulle materie prime, sia in termini di reperibilità che di prezzi, la situazione è andata ancora peggiorando.
Le tensioni geopolitiche, infatti, hanno portato nell’ultimo quadrimestre un pesante rialzo dei prezzi, che ha guidato allo schock energetico dicembrino, foriero di pesanti ricadute operative e finanziarie.
Risultati industriali
In un contesto così particolar,e il Gruppo CVA è riuscito a produrre energia rinnovabile per 2.819 GWh (3.347 nel 2020), dei quali 2.492 da fonte idroelettrica e 327 da fonte eolica e fotovoltaica, garantendo il 2.5% della produzione nazionale di energia elettrica da fonti rinnovabili.
La lieve diminuzione rispetto agli anni precedenti è legata al minor apporto di energia idroelettrica (-18%), legata alle sfavorevoli condizioni climatiche.
«Nonostante il grave impatto degli effetti climatici in termini di minore idraulicità – spiegano dal Gruppo -, in coerenza con la nostra visione totalmente sostenibile, abbiamo esercito gli impianti idroelettrici con la consueta attenzione al territorio», garantendo così «un rilascio di acqua dalle opere di presa che ottimizza gli effetti ambientali, paesaggistici, economici ed energetici e che tiene conto della variazione della curva idrologica».
La produzione realizzata dalle fonti eolica e fotovoltaica è stata invece pari a 327 GWh (0,72% della produzione nazionale, contro lo 0,68% del 2020).
Efficienza energetica
Il Gruppo Cva, inoltre, nell’anno passato ha avviato le attività nel settore dell’efficienza energetica, arrivando a costruire un portafoglio ordini per interventi di efficientamento di edifici (Superbonus 110% e non solo) superiore alle previsioni di budget e pari a 114,5 milioni di euro.
A questo si è aggiunta la prosecuzione dello sviluppo dei progetti per la realizzazione di nuova impiantistica di produzione di energia da fonti rinnovabili, che alla fine del 2021 era superiore a 400 MW.
Distribuzione
Per quanto riguarda la distribuzione, il Gruppo, tramite Deval, ha distribuito 898 GWh, in aumento del 8,7% rispetto al 2020, servendo 129.253 punti di consegna (128.907 nel 2020), mentre la business unit di vendita ha somministrato tramite CVA Energie, 1.576 GWh (in flessione del 27% rispetto al 2020) ai consumatori finali, di cui 52 GWh a clienti del mercato della maggior tutela e 1.524 GWh a clienti del mercato libero.
Il commento del presidente
È ovviamente soddisfatto il presidente di Cva, Marco Cantamessa.
«Il Gruppo non mostra solo risultati economici particolarmente importanti per il 2021, ma vede anche ben avviato il percorso di implementazione dell’ambizioso Piano strategico 2021-2025 – spiega Cantamessa -. Nell’anno sono infatti stati avviati tutti gli ambiti di sviluppo previsti, grazie anche a un importante processo di riorganizzazione (che ha portato all’individuazione del Direttore generale, Enrico De Girolamo), al fine di orientare le attività del Gruppo a operare in maniera sempre più efficace ed efficiente verso la crescita delle energie rinnovabili, l’innovazione e la digitalizzazione».
Cantamessa si concede dei ringraziamenti.
«A cda, dirigenti e collaboratori, per la capacità, la professionalità e l’impegno che dimostrano quotidianamente a favore dello sviluppo del Gruppo e della soddisfazione dei suoi clienti e stakeholder – conclude -. In questi tre anni di mandato abbiamo visto la nostra realtà crescere e consolidarsi sotto tutti i punti di vista, creando le condizioni per garantire un ulteriore futuro sviluppo, nell’interesse del territorio e di tutti gli stakeholder».
L’amministratore delegato
Non si discostano le parole dell’amministratore delegato di Cva, Giuseppe Argirò.
«I risultati del 2021 confermano l’ottimo stato di salute del Gruppo CVA, grazie a un rilevante consolidamento economico-finanziario frutto anche della capacità operativa dell’azienda – commenta -. In particolare, le strategie poste in atto dalle società del Gruppo e le competenze di tutte le persone che vi lavorano hanno contribuito a rafforzare le caratteristiche di resilienza alla volatilità di alcuni fondamentali del business di CVA, quali la disponibilità delle fonti (acqua, aria e vento) e l’andamento dei prezzi dell’energia».
Argirò ricorda poi come insieme «alla creazione di valore con questi risultati economici, per la Valle d’Aosta e per tutti gli stakeholder, la sostenibilità e gli investimenti sono al centro dell’attenzione particolare dell’azienda, che guarda al futuro con un approccio industriale, basato su principi prudenziali nel valutare tutte le opportunità che il mercato offre in questa fase – continua Argirò -. Siamo inoltre concentrati sulla sfida della transizione energetica, cui la società da sempre rinnovabile garantisce un rilevante contributo».
L’ad rileva anche come la «solidità patrimoniale, ulteriormente consolidata con l’esercizio approvato, e le competenze delle persone che in essa operano, sono le migliori condizioni per proseguire il percorso di perseguimento degli obiettivi del piano strategico 2021-2025 – conclude -. Questo ci consente di guardare positivamente al futuro, con la concreta prospettiva di posizionare il Gruppo CVA tra le aziende di riferimento a livello europeo nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e con rilevanti e positive ricadute sul tessuto economico valdostano».
(al.bi.)