Festa della Repubblica: «lavoro e democrazia per guardare al futuro»
Festa della Repubblica: «lavoro e democrazia per guardare al futuro».
«Un esempio di come la nostra collettività possa crescere solo attraverso la dedizione dei singoli che scelgono di armonizzare il proprio operato con quello degli altri, in un progetto che va al di là di ciascuno di noi».

Così il Presidente della Regione Erik Lavevaz si è rivolto ai neo Cavalieri dell’Ordine al merito della Repubblica che oggi, giovedì 2 giugno, al salone Viglino di palazzo regionale, hanno ricevuto l’onorificenza.
«I nuovi Cavalieri sono un esempio cui guardare – ha detto Lavevaz.
Come ho detto un anno fa, però, per loro questo non è solo un traguardo: è un’investitura, un invito a continuare a essere un punto di riferimento attraverso l’operato all’interno di una comunità che oggi, attraverso di voi, si scopre più ricca e capace di affrontare le sfide del futuro».
Festa della Repubblica: le parole del Presidente della Repubblica Mattarella
Il presidente della Regione ha ricordato lo sforzo comune per ritrovarsi in presenza e il desiderio di «ritrovarci a festeggiare un momento centrale per le nostre istituzioni, che celebriamo nel segno delle parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
«Il messaggio del Presidente della Repubblica, indirizzato ai Prefetti, mette a fuoco con chiarezza la centralità degli ideali repubblicani: sono ideali che in questi mesi siamo chiamati a difendere, a sottolineare, a non dare per scontati.
Quanto avviene in Ucraina ci obbliga a porre attenzione su qualcosa che davamo per acquisito, e che invece guadagna un nuovo protagonismo.
Festa della Repubblica: il valore della Costituzione
La generazione cui appartengo ha visto le idee della nostra Costituzione diventare un patrimonio comune: quei riferimenti sono divenuti un territorio condiviso, dove costruire una dimensione europea fatta di scambio, di confronto, di rispetto reciproco.
Come tutti i percorsi istituzionali, anche quello europeo deve essere continuamente perfezionato e adeguato: ma il conflitto innescato dalla Federazione Russa ha reso evidenti quali siano i nostri valori comuni, le linee demarcate da chi ha redatto la Carta costituzionale all’indomani della guerra.
Oggi, nelle pagine della Costituzione possiamo ritrovare quell’energico desiderio di pace, quel faticoso ma solidissimo desiderio di costruire e non di distruggere.
«L’emergenza legata all’arrivo dei profughi dall’Ucraina – come scrive il Presidente Matterella – è stata un banco di prova in cui non solo le nostre capacità organizzative sono state messe alla prova: è anche la nostra umanità, la nostra idea di solidarietà ad essere chiamata in causa.
È quello spirito di condivisione, di compartecipazione che pervade la Costituzione stessa».
Festa della Repubblica: l’accoglienza degli esuli ucraini
«In Valle d’Aosta questo si è tradotto in uno spazio di confronto e collaborazione che ha coinvolto tanto gli enti del territorio quanto il mondo del volontariato e del sociale, riuniti in un’azione collettiva e sostenuti dalla disponibilità delle valdostane e dei valdostani che hanno voluto rispondere alla chiamata, attraverso donazioni e spazi di accoglienza inediti – ha commentato il Presidente della Regione.
Tutto questo è avvenuto in un delicato momento di ripartenza: ed è stato il volto più bello della nostra regione, che si è dimostrata attenta e capace di un intervento armonico.
Lavoro e democrazia per guardare al futuro
Questo frangente ha permesso anche di dimostrare quale sia il senso delle competenze prefettizie della Presidenza della Regione: un modo di snellire il sistema dell’intervento d’urgenza, creando luoghi di confronto estremamente operativo e coeso in un contesto dai piccoli numeri e dalle grandi specificità.
La celebrazione di oggi è quella di una scelta, fatta dalle italiane e dagli italiani: quella di assumersi la responsabilità del proprio futuro, attraverso il lavoro e la democrazia».
La cerimonia di consegna delle onorificenze si è tenuta al salone Viglino; sulla place Deffeyes, la Banda municipale di Aosta ha suonato il Canto degli Italiani, prima dei discorsi di rito e della consegna delle onorificenze a Franco Pino Brinato, Renato Grange, Giovanni Manocchi, Luca Montagnani, Daniele Pigliacelli e Marco Sebastianelli.
Era assente il luogotenente dei Carabinieri Giovanni Manocchi.
(re.aostanews)
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