Aosta Pride chiama: «Foura TceuttƏ!»
Presentato il primo Pride della Valle d'Aosta, la parata si terrà sabato 24 settembre e sarà anticipata da una Pride Week
Aosta Pride chiama: «Foura TceuttƏ!»
Presentato il primo Pride della Valle d’Aosta, la parata si terrà sabato 24 settembre e sarà anticipata da una Pride Week.
Ha scelto una data storica Aosta, per presentare ufficialmente la prima parata per l’orgoglio della comunità Lgbtqia+ (lesbo, gay, bisessuale, transessuale, queer, intersessuale e asessuale), oggi, 28 giugno.
A 53 anni esatti dei moti di Stonewall, da quel 28 giugno 1969 momento di nascita del movimento di liberazione omosessuale in tutto il mondo, e a 50 anni dal primo Pride italiano, tenutosi il 5 aprile 1972, a Sanremo, come movimento di protesta nei confronti del Congresso internazionale sulle devianze sessuali, Aosta dà il via alla sua rivoluzione queer.
«Questi sono tempi bui» dice Giulio Gasperini, presidente dell’associazione Arcigay – Queer VdA ricordando i recenti fatti di cronaca che hanno colpito la comunità ma non solo, che hanno colpito e affondato alcuni diritti della società civile.
«I diritti civili sono strettamente legati ai diritti sociali – prosegue Gasperini – e il senso del Pride è proprio questo: un movimento di orgoglio che coinvolge ogni persona emarginalizzata e privata dei propri diritti. Vogliamo che tuttƏ escano fuori a gridare il bisogno di vedere riconosciuto il proprio diritto, serve il supporto di tutta la società civile, di tutta la comunità. Smettiamola di chiamarlo Gay Pride, è un Pride che coinvolge tutte le comunità».
Questo bisogno l’associazione Arcigay – Queer VdA lo ha espresso anche nel manifesto del Pride: il teatro romano, culla della cultura valdostana, vestito con colori arcobaleno e grafica anni ’70, periodo in cui è esplosa la rivoluzione queer nel mondo, il tutto «con una enorme Ə (scwa), fonema tipico del patois, che illumina la Valle per una prospettiva più ampia possibile e più coinvolgente».
L’associazione chiama «Foura TceuttƏ! Fuori tuttƏ! Tou-te-s dehors!» per la grande e storica parata del 24 settembre.
Il coordinamento valdostano
La comunità Lgbtqia+ non sarà sola nell’organizzazione di questo momento. Ad appoggiare l’associazione Arcigay – Queer VdA ci sono le associazioni Non Una di Meno, Anpi Valle d’Aosta, Dora Donne Valle d’Aosta, il Circolo Legambiente Valle d’Aosta, Aiace, Arci, la Cgil, l’Associazione del Quartiere Cogne, con il patrocinio del Comune di Aosta e la collaborazione di Confcommercio Valle d’Aosta.
Anche il coordinamento Pride Piemonte e Valle d’Aosta, guidato da Marco Giusta ha assicurato la sua presenza.
«Il Torino Pride e gli altri Pride del Piemonte (7 in tutto, ndr) saranno presenti» dice Giusta in collegamento streaming nella conferenza di oggi pomeriggio.
«Vogliamo stringerci attorno ad Aosta e colorare la città di un arcobaleno bellissimo».
Il sostegno del Comune di Aosta
«L’amministrazione comunale ha il compito di intercettare i bisogni che emergono dalla popolazione, questo è uno di quelli» dice l’assessora alle pari opportunità del Comune di Aosta, Clotilde Forcellati.
«Nella settimana del Pride il nostro impegno è far comprendere che i diritti si sommano in modo aritmetico e non si elidono in modo algebrico – prosegue -Più siamo inclusivi e più diritti abbiamo, più saremo attenti ai bisogni di tutti e tutte. Per questo l’amministrazione, stimolata da Arcigay – Queer Vda, ha voluto esserci da subito, da prima. E ci sarà durante e dopo».
L’assessore alla cultura e all’educazione Samuele Tedesco ha evidenziato «con questo Pride voi cercate di dire a quei quattordicennƏ chiusi in una cameretta che si interrogano su se stessƏ che esiste una comunità pronta ad accoglierlƏ» e invitato a uscire «fuori tuttə».
Il manifesto politico
Al di là della festa, della musica e della parata, ricorda Gasperini, il Pride è un momento per fare rivendicazioni importanti.
È il momento per leggere il manifesto politico che riunisce i tempi e le azioni che la comunità Lgbtqia+ difende e porta avanti.
Questi temi parlano di visibilità, sanità, lavoro, anzianə, scuola, rappresentanza, famiglie e matrimonio egualitario, persone transgender e persone gender non conforming, storia della comunità LGBTQIA+ valdostana, battaglie di libertà, contrasto alla “teoria del gender” (che non esiste, ribadisce Gasperini), transfemminismo intersezionale, antirazzismo e antifascismo.
L’Aosta Pride
Il primo Aosta Pride è in programma sabato 24 settembre 2022.
La sfilata sarà anticipata da una settimana di eventi, la Pride Week, che sono in corso di definizione e saranno comunicati più avanti.
La parata di Aosta Pride partirà da piazza Cavalieri di Vittorio Veneto, vicino alla Stazione di Aosta, percorrerà via Torino, per poi arrivare all’iconico Arco d’Augusto, uno dei simboli della città. Proseguirà poi lungo il corso del torrente Buthier, viale Federico Chabod, per poi girare su corso Padre Lorenzo, via Xavier de Maistre, per finire in piazza Emile Chanoux, il salotto della città dove si terranno i discorsi.
Facendo un paragone con l’esperienza di Cuneo che ha organizzato recentemente il suo primo Pride, sono attese dalle 3.00 alle 5.000 persone.
Il coordinamento attende l’evento, ma soprattutto la risposta della comunità aostana e valdostana «con curiosità ed entusiasmo».
«Il Pride non è solo della comunità queer – ricorda il presidente Arcigay – Queer Vda – ma di tuttƏ. Il tema del coming out è per una comunità accogliente, perché si arrivi al momento in cui non sarà più necessario fare un coming out».
«Siamo consapevoli che non piacerà a tutti – dice l’assessora Forcellati – ci aspettiamo delle polemiche, le affronteremo con il sorriso e con i contenuti. Abbiamo bisogno che tutta la comunità partecipi consapevolmente e condivida il progetto».
Per sostenere l’Aosta Pride
Sono diverse le iniziative organizzate per sostenere il primo Pride di Aosta, dal tesseramento all’associazione, all’acquisto di gadget, fino al sostegno diretto tramite la piattaforma Produzioni dal basso.
Maggiori informazioni su aostapride.it.
(erika david)