Museo di scienze naturali, al Castello di Saint-Pierre il luogo dell’immaginazione
Il nuovo Museo di scienze naturali Efisio Noussan sarà inaugurato a fine novembre, oggi al Congresso nazionale musei scientifici svelati alcuni dettagli
Il nuovo Museo regionale di Scienze naturali Efisio Noussan è pronto a spalancare le proprie porte e a rivelare le proprie ricchezze espositive.
La data ufficiale di inaugurazione – come annunciato oggi, mercoledì 19 ottobre, nel corso della seconda giornata del congresso Musei scientifici, ambiente, territorio: nuove visioni, obiettivi, servizi, relazioni per comunità sostenibili – non c’è ancora, ma sarà entro la fine di novembre.
A svelare la novità sono stati alcuni esperti dell’ Associazione nazionale musei scientifici durante la sessione di comunicazione mattutina presieduta da Pietro Passerin d’Entrèves del comitato scientifico del polo museale e Anna Maria Miglietta del Museo di biologia marina del Salento.
Il luogo dell’immaginazione
È stata Santa Tutino – che a sua volta ha fatto le veci dei colleghi Velca Botti, Nathalie Dufour, Fabio Guglielmo e Francine Valérie Navillod – a coinvolgere e condurre il pubblico presente nella sala Ida Maria Viglino di Palazzo regionale in un breve ma significativo itinerario alla scoperta del “Nuovo Museo regionale di scienze naturali della Valle d’Aosta, il luogo dell’immaginazione”.
«Il nostro museo, composto da uno staff che conta poche persone ma molto motivate, si configura quale nuova opportunità per studenti, ricercatori e turisti per godere dell’apertura di nuovi orizzonti divulgativi e conoscitivi – ha spiegato l’esperta -. La dislocazione su due sedi non impedirà di dare del plesso una immagine unitaria di luogo di analisi e scoperta dove ognuno è in grado di trovare stimoli per la propria fantasia».
La storia del museo
Il Museo regionale di scienze naturali intitolato al suo fondatore Efisio Noussan è, come detto, costituito da una doppia sede, l’una di funzione espositiva sita al castello di Saint-Pierre e l’altra operativa nel centro di ricerca scientifico-naturalistico del Marais di La Salle.
«La storia della struttura esordisce dapprima con la fondazione da parte di Giorgio Carrel nel 1958 e successivamente con la costituzione ufficiale da parte di Pierre Louis Vescoz e Joseph Marie Henry nel 1905 della cosiddetta “Société de la flore valdôtaine” – ha proseguito Tutino -. A tali nomi si devono sia il riordino preliminare dei reperti sia l’effettuazione dei primi studi, sintomo di crescenti sensibilità e consapevolezza della necessità di conservare e custodire quanto raccolto nella forma di patrimonio tanto degli esperti quanto della collettività».
Dopo la cessione a titolo di prestito di parte dei propri possedimenti alla scuola militare alpina datata 1934 e dopo la dovuta interruzione delle proprie attività imposta dalla Seconda Guerra Mondiale, è soltanto attorno ai primi Anni Settanta che Efisio Noussan si impegna nel recupero delle collezioni del gruppo e nella ricostituzione della “Société de la flore valdôtaine”, arrivando a convincere da un lato la Regione e dall’altro l’amministrazione comunale di Saint-Pierre affinché inaugurassero una nuova veste del castello quale luogo di divulgazione.
«Dal 1985 e sino al 2008, il plesso continua ad accogliere ininterrottamente i propri cuori visitatori, salvo poi essere forzato alla chiusura a causa di condizioni strutturali che impongono la necessità inderogabile di avviare un restauro – ha continuato ancora Tutino -. Se nel corso di quegli anni le attività si limitano alla sola messa in mostra di parte dei propri reperti durante il periodo estivo, è a decorrere dai primi Anni Duemila che diviene manifesto il bisogno di provvedere a una ristrutturazione dall’ingente dispendio di risorse economiche».
Gli interventi
A oggi, i lavori di allestimento presso il maniero hanno raggiunto la fase del completamento ed esso è pronto ad accogliere, oltre alle numerose attrattive e curiosità già in essere, anche la discussa marmotta neolitica del Lyskamm, ritrovata ad agosto e scoperta vecchia di oltre 6 mila anni.
«Mentre il primo dei due lotti di interventi prevedeva azioni di messa in sicurezza, allestimento degli impianti tecnologici e collocamento di un ascensore, il secondo aveva come oggetto di risistemazione sale, facciate e interni – ha raccontato Tutino -. Il museo è stato sottoposto anche a un adeguamento funzionale passato attraverso la regionalizzazione di ambedue castello e sede operativa di La Salle, quest’ultima dotata di laboratori, biblioteca scientifica e aule didattiche».
Binomio museologico
Come sottolineato da Passerin D’Entrèves, il Museo regionale di Scienze naturali Efisio Noussan – così come l’Area megalitica di Saint-Martin De Corléans – rappresenta una «eccellenza tutta valdostana capace di incarnare alla perfezione quelle molteplici e attuali declinazioni della museologia simbolo della vivacità di istituti non sempre riconosciuti a livello amministrativo italiano».
In un efficace binomio tra cultura e natura, tra storia e contenuto, il nuovo polo propone, come concluso da Tutino, «un percorso di visita che, grazie alle sue postazioni multimediali e alle sue riproduzioni digitali delle ambientazioni naturali, vuole coinvolgere l’utente in una sorta viaggio all’interno degli ecosistemi nostrani, concretizzatosi al fine nel tenace desiderio di visitare di persona luoghi qui soltanto immaginati».
(giorgia gambino)