Progetto Formazione: 25 anni di storia e presto un campus stile universitario
La società privata, con partecipazione di capitale pubblico, non riceve fondi dall'amministrazione regionale ma si finanzia attraverso i fondi europei.
Progetto Formazione: 25 anni di storia e nel futuro un campus stile universitario.
Un tuffo nel passato, fatto di grandi successi e numeri di tutto rispetto, ma con la mente ben proiettata in un futuro che porterà alla realizzazione di un sogno chiamato campus.
Il tutto condito da un flash mob e una grande festa di Natale.
Sono gli ingredienti che l’anti vigilia di Natale hanno caratterizzato le celebrazioni per il 25° compleanno di Progetto Formazione, festeggiato con studenti, docenti e collaboratori che si sono riuniti nella sede della Torre delle telecomunicazioni di Brissogne per festeggiare il traguardo del polo di formazione professionale e continua per privati, enti pubblici e aziende della Valle d’Aosta.
Progetto Formazione: 25 anni di storia
L’amministratore unico di PF Pier Maria Minuzzo, secondo da destra, accanto all’assessore alla Formazione Luigi Bertschy e all’amministratore unico della società Autoporto Andrea Vicquery
Nato nel 1997, su spinta dell’amministrazione regionale, a seguito di uno studio di fattibilità che ha fatto emergere l’esigenza di una società per la gestione delle attività di formazione professionale, Progetto Formazione è cambiato tanto negli anni, partendo dalle sedi di via Garin ad Aosta, autoporto di Pollein e Chavonne di Villeneuve, per poi puntare a Châtillon e trovare ora casa tra les Halles e, appunto, la Torre delle comunicazioni.
Cambiata l’organizzazione interna e spinta forte la digitalizzazione, la società privata, con partecipazione di capitale pubblico, ha mantenuto invariata la propria mission educativa lungo ben un quarto di secolo, nel corso del quale le sedi del polo formativo hanno visto transitare oltre 1200 ragazzi.
Di questi, il 98% è stato in grado di conseguire una qualifica e il 90% di trovare un impiego nel comparto pubblico o aprendo un esercizio in proprio.
Ora, sono 95 i ragazzi iscritti ai percorsi di operatore del benessere (estetista e parrucchiere) e di tecnico informatico, ospitati nel polo unico degli IeFp a Brissogne.
Progetto Formazione: il futuro è il campus
Ma il futuro è dietro l’angolo e si chiama Campus, pensato sullo stile universitario, per fornire ai ragazzi una preparazione a 360°, sia professionale che personale.
«Il nostro obiettivo è quello di costruire un campus capace di regalare ai nostri alunni un centro di aggregazione con finalità culturali, sportive e ludiche, oltre che uno spazio vivo e aperto nel quale manifestare la propria creatività, la propria sensibilità e la propria intelligenza in tutta libertà – ha spiegato la direttrice di Progetto Formazione, Giulietta Rivelli -.
Parallelamente alle lezioni e preferibilmente nei pomeriggi o nei fine settimana, proporremo, anche sotto iniziativa degli studenti, attività e laboratori, nonché visite ad aziende e professionisti dei vari settori sia in Italia sia nella vicina Francia».
Il campus: aule, laboratorio ma anche campo per basket e calcetto
Come ricordato dall’assessore alla Formazione Luigi Bertschy, e dall’amministratore unico della Società Autoporto, Andrea Vicquéry, l’intenzione è quella di «garantire a tutti i giovani le medesime attenzioni e possibilità per la costruzione concreta del proprio futuro».
E in questo senso uno dei grandi atout sarà rappresentato proprio dal campus, che ospiterà 8 aule rinnovate, 5 laboratori, nuove sale per studio e svago, oltre che un’area verde di circa 2 mila metri quadrati, compresa di campo sportivo per basket e calcetto.
«Stiamo evolvendo rapidamente e in maniera molto soddisfacente, prendendo in carico le esigenze degli alunni che vivono la nostra realtà – ha commentato l’amministratore unico di Progetto Formazione, Pier Maria Minuzzo -.
Noi auspichiamo che possano trasformarsi presto in professionisti capaci di affrontare un’attualità fortemente indebolita e radicalmente mutata dalla pandemia».
Due fasi per il campus: struttura e formazione
Il futuro, come detto, sarà il Campus di Progetto Formazione, che sarà diviso in due distinte fasi: una, quella strutturale, sarà terminata per il prossimo settembre, mentre quella formativa e progettuale partirà da subito.
«Sul versante delle proposte didattiche, stiamo già pensando di organizzare laboratori dedicati alla partecipazione degli studenti a “Celtica”, dove si occuperanno di “trucco e parrucco” dei protagonisti – spiega Minuzzo -.
Prevediamo iniziative di arricchimento fuori regione, come l’adesione alla Fashion Week di Milano e, con il supporto della nostra nuova mascotte, la lince, peraltro appena riapparsa in Valle, per il prossimo anno scolastico puntiamo ad allestire un musical, che coinvolga tutti i nostri allievi, assegnando loro ruoli differenti sulla base di capacità e propensioni proprie».
Il tutto, finanziato dal Fondo sociale europeo, cui si aggiungerà, dal punto di vista strutturale, il fondamentale apporto della Società Autoporto.
«Per quanto riguarda il progetto di ampliamento e di realizzazione “strutturale” del campus, prevediamo di concludere la realizzazione delle classi già entro la fine della prossima primavera.
Con l’inizio del nuovo anno scolastico, invece, puntiamo a vedere ultimato anche il campo multi sport.
Sarà un’ulteriore occasione formativa per i nostri ragazzi e per stringere rapporti sempre più stretti con altre realtà del territorio».
L’amministratore unico evidenzia un aspetto.
«Voglio sottolineare che Progetto Formazione non riceve soldi dalla Regione – conclude -.
Facciamo tutto con le nostre forze, se non vinciamo bandi europei non andiamo da nessuna parte».
Gli studenti di Progetto Formazione
E gli studenti?
Indossando felpe bianche in tipico stile americano, i 95 iscritti ai corsi quadriennali del settore benessere per acconciatori ed estetisti e alla nuova prima annualità del percorso dedicato a tecnici informatici, si sono esibiti anche in un breve flash mob, sulle note di ‘Bloody Mary’ di Lady Gaga, riprendendo il balletto di Mercoledì nella miniserie di Tim Burton che sta spopolando su Netflix.
«Seguendo la strada già tracciata da mia madre, ho deciso di intraprendere questo percorso per ottenere l’attestato e il diploma finale – racconta Beatrice, al secondo anno da estetista, ma già proiettata con entusiasmo all’apprendistato previsto durante l’ultimo anno di corso -.
Vorrei davvero un giorno poter avviare una mia attività personale».
La compagna Athena è invece iscritta al terzo anno da parrucchiera e si destreggia tra materie classiche, come matematica e lingue, e materie invece più specifiche quali taglio, piega, colore e tricologia.
«Mi sono appassionata a questo lavoro quando da piccola giocavo ancora ad acconciare i capelli delle mie bambole o ammiravo con meraviglia il laboratorio di mia cugina – racconta -. Mi piacerebbe molto seguire le sue orme, trovando un impiego nel mondo di cinema e teatro per poi inaugurare un negozio tutto mio».
(giorgia gambino)