Marché Vert Noël: confermate le tre location «ma ci sono elementi da affinare»
L'incontro con gli espositori ha confermato quanto anticipato da Gazzetta Matin. L'assessora Sapinet dice che «non si può tornare indietro». Il sindaco Gianni Nuti parla di «centro di Aosta vivo e animato come non mai»
Rimarrà diviso in tre piazze, Caveri, Giovanni XXIII e Roncas, ma sarà sottoposto a una corposa revisione per mettere mano alle criticità sollevate. Come anticipato lunedì da Gazzetta Matin, è definito il futuro del Marché Vert Noël.
A confermare la notizia, l’esito dell’incontro tra l’amministrazione comunale di Aosta e gli espositori dei mercatini, avvenuto nel pomeriggio di martedì, a due giorni dalla chiusura del mese di rassegna.
L’incontro
L’assessora allo Sviluppo economico, insieme alla dirigente dell’Area A5, Annamaria Tambini, e alla funzionaria del Servizio manifestazioni e sport, Antonella Barbieri, ha così raccolto pareri e critiche, alla luce anche dei questionari distribuiti tra gli occupanti dei 38 chalet sparsi nelle tre zone.
Sul tavolo, come già anticipato lunedì, tanti argomenti, a cominciare dai modi per migliorare l’ambientazione delle tre sedi, passando per l’idea di organizzare manifestazioni collaterali, fino ad arrivare al numero e alla collocazione degli chalet.
L’assessora
Si è detta consapevole che «ci sono diversi elementi da affinare – ha commentato Alina Sapinet -. Il Teatro Romano era diventato una sede su cui intervenire con minimi ritocchi in base a uno schema consolidato, mentre l’edizione appena terminata dei mercatini è stata un’esperienza del tutto nuova, che ci ha fatto uscire dalla nostra zona di comfort».
L’idea è stata quella di «inserire il Marché Vert Noël all’interno della città in maniera diffusa – ha continuato l’assessora -. Questo ha comportato, ovviamente, delle criticità che abbiamo riconosciuto».
Criticità che vanno, ad esempio, dai residenti «delle zone interessate che hanno dovuto sopportare qualche limitazione alla circolazione», passando per la sistemazione degli chalet «imposta dalle norme di legge», fino ad arrivare ad addobbi e luminarie che hanno dovuto fare i conti «con il fatto che gli edifici intorno ai mercatini erano di privati, e quindi eventuali allacciamenti o fissaggi dovevano ottenere il loro beneplacito».
Edizione zero «punto di svolta»
Nonostante tutto, però, Alina Sapinet è convinta che «questa edizione “zero” possa davvero segnare un punto di svolta nella storia dei mercatini – ha evidenziato -, soprattutto se riusciremo a legare meglio le tre aree della manifestazione con la creazione di un percorso segnalato, decorato a tema silvestre e illuminato in maniera suggestiva».
Insomma, la volontà è «di proseguire di concerto con i partner, Regione in primis, sulla strada tracciata – ha concluso Sapinet -. Tornare indietro non si può, e fare altre scelte rappresenterebbe un errore».
Il sindaco
Ha parlato di un «centro di Aosta vivo e animato come non mai», invece, il sindaco Gianni Nuti, che ha difeso a spada tratta la scelta.
«Probabilmente questo fenomeno non sarebbe avvenuto con la medesima portata se il mercatino si fosse tenuto nella meravigliosa, ma confinata, area del Teatro Romano dove i turisti, almeno una parte di essi, fino allo scorso anno potevano scendere dai pullman, visitare il mercatino, e ripartire senza neanche sfiorare il resto di Aosta» ha sottolineato il primo cittadino.
Nuti ha poi evidenziato un aspetto.
«Gli operatori pare abbiano compreso il messaggio che noi siamo gli amministratori della città non, o non solo, gli organizzatori del Marché Vert Noël – ha sottolineato -. Il nostro obiettivo è di favorire e incrementare lo sviluppo del tessuto economico, ricettivo e commerciale nel suo complesso, e per fare questo la scelta di portare la manifestazione nel cuore della città, pur perfettibile, si è dimostrata vincente, e ha avvantaggiato tutti, a partire dagli stessi operatori del Marché Vert Noël».
(al.bi.)