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Quartiere Cogne: demolizione grattacielo, costi salgono a 4.7 milioni, ma non c’è certezza sui tempi

In fase di validazione il progetto definitivo, ma l'amministrazione comunale non si sbilancia sulle tempistiche. E i costi potrebbero ancora aumentare

Quartiere Cogne: demolizione grattacielo, costi salgono a 4.7 milioni, ma non c’è certezza sui tempi
Il grattacielo del Quartiere Cogne

Tempistiche ancora incerte, ma costi lievitati, almeno, fino a 4.7 milioni di euro. Non sembra trovare pace il progetto per la demolizione del grattacielo del Quartiere Cogne.

L’opera, che dovrà essere propedeutica a tutto il progetto di recupero della zona, è tornata al centro del dibattito nell’ultimo consiglio comunale, dove il consigliere di Forza Italia, Renato Favre, ha chiesto lumi a riguardo.

Grattacielo, quale futuro?

Alla luce dei continui rinvii e dei continui aumenti di prezzo, dovuti al caro materiale, ma anche al rinvenimento dell’amianto nella struttura, Renato Favre ha sottolineato come ci siano solo «grandi punti interrogativi su un intervento che grava sulla riqualificazione dell’intero quartiere – ha spiegato -. Vogliamo sapere quando inizieranno i lavori di abbattimento, quanto costeranno e quali iniziative avete preso per garantire la realizzazione nei tempi previsti».

Costi in continuo aumento

Non ha portato sicuramente buone nuove l’assessore ai Lavori pubblici, Corrado Cometto, evidenziando l’ennesimo aumento dei costi per un’opera che, in ultima analisi, doveva andare in appalto per inizio 2023 e venire conclusa nel primo trimestre 2025.

«A dicembre è stato consegnato il progetto definitivo e ora si sta svolgendo il delicato incarico di verifica» ha spiegato l’assessore, sganciando poi l’ennesima “bomba” relativa ai costi.

«Il costo, al momento, è previsto in 4.7 milioni di euro – ha rivelato Cometto -. Ma questo se si esclude il probabile aggiornamento dei prezzi, che deriverà dall’emissione del nuovo prezziario, prevista per marzo 2023».

Amministrazione con le mani legate

Nel frattempo, l’amministrazione prova a correre, ma non sarà facile.

«Prima dobbiamo avere il progetto definitivo validato, poi potremo immaginare un cronoprogramma delle attività – ha concesso Cometto -. È un’opera particolare e per velocizzare la appalteremo con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, così da sfruttare tutte le migliorie apportabili dalle ditte. Faremo poi un appalto integrato, in cui le ditte dovranno comprendere anche il progetto esecutivo».

Insomma, il Comune prova a «velocizzare tutte le operazioni, impegneremo le somme che non abbiamo ancora dopo che il progetto sarà validato e ottimizzeremo il lavoro dell’Area T3 – ha concluso -. Faremo il possibile per fare le cose nel modo migliore».

Visto il quadro, Renato Favre si è congedato con una stoccata.

«Capisco il vostro imbarazzo, è difficile parlare di situazioni che dipendono da voi solo fino a un certo punto».

(alessandro bianchet)

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