Una vita da social: i giovani alleati della Polizia di Stato per la sicurezza sul web
Il questore di Aosta ha salutato gli studenti che partecipano alla campagna di educazione alla legalità promossa in 67 città d'Italia
Una vita da social: i giovani alleati della Polizia di Stato per la sicurezza sul web.
Ha fatto tappa in piazza Chanoux oggi, martedì 7 marzo, la campagna di educazione alla legalità della Polizia di Stato ‘Una vita da social’ che in questa edizione coinvolgerà 67 città del bel Paese.
Il truck di 18 metri della Polizia di Stato è in piazza Chanoux, è sorta di aula didattica multimediale dove l’argomento principale è la sicurezza on line.
I ragazzi sono accolti dal responsabile della Polizia postale e delle Comunicazioni di Aosta Mirco Ciccarese e dalla dottoressa Assunta Esposito del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Torino.
I compartimenti Polizia Postale e delel Comunicazioni hanno assunto un nuovo nome, sono i COSC, Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica, con competenza regionale.
Una vita da social
‘Una vita da social’ è l’iniziativa portata avanti dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni e co-finanziata dalla Commissione Europea e dal Ministero dell’istruzione e del Merito con l’obiettivo di sensibilizzare e prevenire i rischi connessi all’utilizzo della rete internet.
Il questore di Aosta Carlo Musti ha salutato i ragazzi, insieme al sindaco di Aosta Gianni Nuti, al Vescovo Monsignor Franco Lovignana, all’assessore ai Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali Jean-Pierre Guichardaz e alla Sovrintendente agli Studi Marina Fey.
Una vita da social: le parole del questore Carlo Musti
«La rete è una grande risorsa – ha esordito il questore di Aosta – ma ha bisogno di regole di educazione nell’uso dei social -.
L’educazione non spetta esclusivamente alla scuola o alle istituzioni, «ma il compito spetta in primis alla famiglia, che deve vigilare e fungere da antenna» precisa il dottor Musti.
Comunicazione, questa sconosciuta
«La funzione di comunicazione viene spesso lasciata a cellulari e tablet, lo vediamo ad esempio al ristorante, dove le famiglie si ritrovano per la cena ma non parlano, non dialogano, per loro lo fanno i telefoni cellulari» fa notare il questore.
C’è bisogno di un uso responsabile della rete ma «anche di educazione a scuola e in famiglia che devono essere coltivate».
Il questore si è congedato augurando ai ragazzi un buon proseguimento degli studi, «contiamo su di voi, siete il nostro futuro».
Una vita da social: giovanni alleati della Polizia di Stato
La dottoressa Assunta Esposito del COSC di Torino ha riassunto le funzioni della campagna di educazione itinerante ‘Una vita da social’: «promuovere la sicurezza della rete, partendo dai potenziali rischi: le truffe, il sexting, il cyberbullismo, la web reputation e molto altro».
La dottoressa Esposito ha esortato i ragazzi «a promuovere momento di dialogo anche a casa, di parlare, anche se talvolta certi temi suscitano timore o vergogna.
Vi vogliamo nostri alleati, perchè non si ripetano gli episodi spiacevoli e anche gravi che spesse volte dobbiamo affrontare dopo le denunce. Lo ripeto: la prevenzione è l’arma più importante».
Nella foto in alto, il questore Carlo Musti e il responsabile della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Aosta Mirco Ciccarese con gli studenti.
(cinzia timpano)