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Giornata delle vittime del Covid: «Abbiamo la memoria corta, dobbiamo rinnovare il ricordo»

Al cimitero di Aosta le celebrazioni per la giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid; inaugurata anche la riqualificazione della sala del commiato a opera di Chico Margaroli

«Siamo fatti di memoria, ma abbiamo memoria corta e abbiamo bisogno di rinnovare il ricordo di ciò che è trascorso». Le parole del sindaco di Aosta, Gianni Nuti, hanno riecheggiato sabato mattina al cimitero del capoluogo, dove si è celebrata la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di Covid.

La celebrazione, organizzata da Comune e Aps, che hanno deciso di fissare questo appuntamento per onorare la ricorrenza istituita ufficialmente nel 2021 in concomitanza con la “celebre” sfilata, nel 2020, di camion militari carichi di bare nelle vie di Bergamo, è stata anche l’occasione per togliere il velo sugli stupendi lavori di riqualificazione della sala del commiato, progettati dall’artista Chico Margaroli.

Giornata delle vittime del Covid: «Abbiamo la memoria corta, dobbiamo rinnovare il ricordo»
Matteo Fratini e Gianni Nuti posano una corona di fiori alla stele

Ricordo delle vittime di Covid

La giornata si è aperta con i discorsi del primo cittadino e del presidente di Aps, Matteo Fratini, che hanno poi posato una corona di fiori sulla stele in ricordo delle vittime, installata lo scorso anno proprio per non dimenticare un periodo che ha scosso tutti.

«È passato un anno dalla posa della stele in ricordo di un periodo in cui 567 valdostani hanno perso la vita – ha spiegato Fratini -. Siamo lentamente tornati alla normalità, anche se il livello di attenzione deve rimanere sempre alto».

Il presidente ha ringraziato il personale medico e sanitario e tutti coloro «che hanno lavorato per combattere quel momento», ma anche i suoi collaboratori, per i quali spera che «la cittadinanza sia orgogliosa come lo sono io».

Il pensiero è poi andato alle «vittime innocenti e alle famiglie – ha concluso Fratini -, perché non c’è nulla come la mancanza, che stravogle la vita quotidiana».

Il sindaco

Il sindaco Gianni Nuti, ricordando come proprio ieri l’Oms abbia dichiarato sostanzialmente  “conclusa” la pandemia da Covid, ha evidenziato come «siamo fatti di memoria, ma abbiamo la memoria corta e abbiamo bisogno di rinnovare il ricordo di ciò che è stato – ha spiegato -. Rimangono ferite insanabili», alla luce dei morti valdostani, degli oltre 18 mila decessi italiani e degli oltre 6 milioni nel mondo.

«Dopo i 20 milioni di morti nella guerra del 1918, la Spagnola ne ha fatti almeno altrettanti milioni» ha continuato il primo cittadino.

Se rapportati alla popolazione attuale «ora avremmo dovuto piangere oltre 350 milioni di morti – ha sottolineato Nuti -. E questo perché la scienza è progredita; speriamo solo che chi ci ha lasciato abbia almeno lasciato ai vivi la speranza che il futuro sia ancora migliore».

Giornata delle vittime del Covid: «Abbiamo la memoria corta, dobbiamo rinnovare il ricordo»
La sala del commiato abbellita dall’opera di Chico Margaroli

Lavori di riqualificazione della Sala del commiato

Dopo le commoventi note di Davide Papalia e Daniele Papalia della banda municipale di Aosta (video), l’attenzione si è spostata sull’inaugurazione dei lavori di riqualificazione della Sala del commiato.

Ammirevole il lavoro progettato con Aps da parte dell’artista rossonera Chico Margaroli, che ha portato il suo tocco “magico” in una sala finora ben tenuta, ma decisamente asettica.

«Abbiamo bisogno di alimentarci di simboli e per questo abbiamo ripensato questo luogo – ha spiegato il primo cittadino -. Quando le persone salutano i propri cari devono essere accolte con leggerezza e colore».

La progettazione è durata circa un anno, con un ricco confronto di idee che ha poi portato a un risultato di assoluto livello, fatto di alberi in grado di riflettere anche la luce proveniente dalle aperture dalla sala lungo tutto il corso della giornata.

Il presidente

«Appena insediato ho fatto il giro di tutti i servizi – ha illustrato Matteo Fratini -. Questa sala era un casermone vuoto e sordo, ma parlando di vite spezzate abbiamo voluto fare qualcosa di diverso per accogliere questo dolore e lenirlo. Chico ha tradotto le emozioni che volevamo regalare».

L’artista

Giornata delle vittime del Covid: «Abbiamo la memoria corta, dobbiamo rinnovare il ricordo»
L’artista Chico Margaroli

Non è voluta mancare l’artista Chico Margaroli, soprattutto vista la commemorazione di «un momento che ha stravolto le nostre vite».

Margaroli ha illustrato la nascita dell’idea.

«Ci siamo focalizzati su una storia antichissima, che racconta di radure rituali e dell’uomo che, da sempre, esprime un rito verso la morte – ha spiegato Margaroli -. Ci siamo concentrati sulla colonna architettonica della natura, l’albero, che è anche coniugazione tra terra e cielo».

Vissuti tanti giorni nella zona e analizzata anche la luce, l’artista spera che il luogo «diventi non solo di commiato, ma anche di ritrovo – ha concluso -. L’effetto è sobrio, leggero, ma ha il connotato della naturalezza, senza dimenticare la pesantezza del tema dell’ombra. Per questo gli alberi hanno due parti, una in ombra e un’altra fatta in materiale riflettente, che consente di portare con garbo la luce fino al piano di calpestio».

(alessandro bianchet)

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