25 aprile, Testolin: pensare ogni giorno ai valori della libertà
“Pensare ogni giorno ai valori della libertà”. Lo ha detto oggi, 25 aprile, in piazza Chanoux, ad Aosta, il presidente della Regione Valle d’Aosta, Renzo Testolin, rivolgendosi soprattutto ai giovani nel suo discorso per le celebrazioni della Festa della liberazione.
Testolin ha ricordato che “la Valle d’Aosta ha trovato nella Resistenza gli stimoli per la quella che è la nostra autonomia”.
Il presidente della Regione, il quale si è detto “onorato di essere qui” e “felice di vedere in piazza tante famiglie con bambini” ha ricordato il grande sacrificio, anche con la perdita della vita, dei valdostani per sconfiggere il nazifascismo. Tra questi, i tanti partigiani aiutati dalla popolazione. “A dimostrazione del grande sacrificio, nel 1973 fu assegnata al gonfalone della Valle d’Aosta la medaglia d’oro al valor militare (unica regione in Italia, ndr). I 170 tra cippi e lapidi distribuiti nei 74 comuni valdostani ricordano i momenti in cui in Valle d’Aosta qualcuno si è messo a disposizione del prossimo. Come don Prospero Duc, il quale salvò al costo della sua vita 35 persone; per questo gesto il 19 aprile scorso è stata consegnata la medaglia d’oro”.
La Festa della liberazione
Commemorazioni in molti comuni della Valle d’Aosta. Nel capoluogo regionale si è iniziato questa mattina al cimitero con la consueta santa messa. A seguire, deposizione di una corona al monumento partigiano al giardino della Rimembranza, con il corteo che, sulle note di “Bella Ciao” della Banda municipale di Aosta, si è diretto in piazza Chanoux per la cerimonia alla presenza di autorità civili e militari, associazioni ex combattenti e un migliaio di cittadini.
Gli articoli della Costituzione
Nicolò, Lorenzo, André, Davide, Jacopo, Margot, Sophie, Thierry e Hetienne: i giovanissimi atleti del Gs Godioz, accompagnati dal presidente del club, Enrico Andreo, hanno letto 6 articoli della Costituzione italiana.
La Resistenza

A ricordare quello che è successo “e che non deve più accadere” è stato il vice presidente vicario dell’Anpi, Carlo Ghezzi. “250 mila partigiani aiutati dalle popolazioni, 60 mila dei quali morti, 650 mila soldati italiani che hanno sostenuto la Resistenza rifiutandosi di combattere per la Repubblica di Salò, 250 sacerdoti deportati e 210 uccisi, 40 mila italiani nei campi di sterminio”, sono i numeri che Ghezzi ha sciorinato per mettere in evidenza il grande sacrificio degli italiani che hanno detto no al nazifascismo. “Siamo qui per non dimenticare – ha detto Ghezzi -, ci sono certi crimini che non cadono in prescrizione. Mai più guerre! Il 25 aprile è il giorno che unisce tutti gli italiani, nuove sfide ci incalzano”.
(Luca Mercanti)
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