Aosta, traffico in tilt in via Monte Emilius: commercianti sul piede di guerra
Residenti ed esercenti della zona non apprezzano le novità: «Prima o poi ci aspettiamo il botto»
Via Monte Emilius ad Aosta, traffico in tilt dopo le modifiche al traffico. E i residenti sono sul piede di guerra.
«Chiudere solo mezzo Arco»
«L’ideale era chiudere solo mezzo Arco. Per rendere pedonali poche centinaia di metri intorno al monumento e parte di via Garibaldi guadagniamo quasi un chilometro di traffico su via Monte Emilius. Non mi sembra un granché».
Marco Rosset è lo storico proprietario della Lavanderia Rosset di via Monte Emilius, che esiste praticamente da quando è stato costruito il palazzo, circa 60 anni fa.
«Finora è stata una zona tranquilla – spiega l’esercente -. Ora sembra Milano».
Le modifiche al traffico
A partire dal 24 maggio 2023, da quando cioè il comune ha disciplinato con l’ordinanza n. 230/2023 i nuovi flussi di traffico per cominciare a rendere pedonale l’Arco d’Augusto, la zona tra corso Ivrea a Monte Emilius si è completamente congestionata.
Il traffico che passava intorno al principale monumento di Aosta è stato dirottato verso quella zona, mandando in tilt l’intera area.
Tra le 7.45 e le 8.15 le auto rimangono imbottigliate in un serpentone che va esattamente da una rotonda all’altra di via Monte Emilius, con traffico che prosegue fino alle 10 del mattino.
I residenti e i commercianti si lamentano
«Non riesco più a lasciare i panni ad asciugare sul balcone – confessa una signora che abita in un condominio lungo la strada -, c’è troppo smog».
Il traffico non è l’unico problema.
E se qualcuno pensa che il nuovo flusso di auto possa portare nuovi clienti a tutta la zona, come si augura Paolo Giovannini, gestore del negozio Wind 3 di corso Ivrea, tutti gli altri esercenti non hanno dubbi.
Problemi per il commercio
«È un disastro – dichiara Giorgio Macrì, titolare del Bar Ivrea – non c’è niente di positivo. Le macchine sono solo di passaggio, e se anche volessero fermarsi, non c’è un posto dove possano farlo».
«Tutto il patrimonio immobiliare della zona risulterà svalutato» spiega ancora Marco Rosset.
Anche Fabio Paparo, il calzolaio di corso Ivrea, situato proprio sulla rotonda, si lamenta.
Doveva aprir bottega alle 9, ma si presenta soltanto alle 9.40.
«Ho passato tutto questo tempo – spiega – a girare in tondo per trovare parcheggio. È un’assurdità». Intanto fuori dal negozio ad aspettarlo si è già creata una fila di gente.
«Sono decenni – racconta il calzolaio – che si parla di buttare giù la “casa rossa” per farne dei parcheggi. Hanno fatto ancora un’altra modifica alla viabilità, sacrificando ulteriormente dei posti auto, senza pensare a una soluzione definitiva. Così ammazzano i piccoli esercenti. Poi è normale che la gente vada nei centri commerciali a fare acquisti. Lì hanno tutte le comodità».
Problema parcheggi
L’ordinanza, infatti, ha limitato a cinque gli stalli a sosta libera sul lato est della bretella all’imbocco di via Monte Emilius.
Ma la maggior parte di questi, spiega Marco Rosset, viene utilizzata dai residenti per soste lunghe.
«Servirebbe una sosta veloce – dice Marco – di massimo mezz’ora, così da lasciare liberi i parcheggi qui davanti».
Di fatto, è stata prevista dal comune una nuova area di parcheggio a sosta libera nel piazzale interno di via Valli Valdostane.
Trenta sono gli stalli riservati alle autovetture, cinque quelli riservati ai motocicli e uno per i veicoli al servizio di utenti con limitate capacità motorie.
Ma gli esercenti ritengono che siano troppo lontani per una sosta veloce.
«I clienti – continua Rosset – vengono qui a consegnare piumoni e tappeti con l’auto. Ora, senza parcheggi, chi verrà? Il comune non penserà mica che la gente si faccia a piedi 700 etri con i piumoni in spalla».
«Prima o poi ci scappa il botto»
Oltre al fatto che la rotonda con è molto ampia e il transito di mezzi grossi comporta difficoltà, un’altra preoccupazione è legata alla bretella laterale alla rotonda.
«Le auto imboccano questa strada a tutta velocità – esclama ancora Macrì -, pensando di evitare la rotonda».
Lo stop d’uscita della bretella si trova proprio a ridosso dell’attraversamento pedonale e del déhors del bar Ivrea.
«Ci vorrebbero dei dossi – conclude -. Prima o poi ci aspettiamo il botto».
(arianna papalia)