Aosta Classica pronta a invadere la città con il jazz
Nasce Aosta Classica workshop, una settimana di formazione e performance aperte per giovani musicisti e ensemble guidati dal sassofonista Andy Sheppard
Aosta Classica si rinnova, ancora una volta.
Dopo aver sfiorato i quattro Quattromila, espugnato il Forte di Bard, fatto suonare i monumenti millenari, la rassegna musicale giunta alla 28ª edizione è pronta a invadere la città portando la musica jazz di giovani ensemble italiani nei quartieri, nei giardini, nelle piazze e nei siti storici di Aosta, «per una cultura diffusa in tutta la città» sottolinea l’assessore alla Cultura del Comune di Aosta, Samuele Tedesco.
Marco Giovinazzo (Aosta Classica e Sfom) e l’assessore Samuele Tedesco
Aosta Classica Workshop
La rassegna musicale ultraventennale organizzata dall’associazione culturale Opere Buffe cambia ancora e accanto alla rassegna in corso al Forte di Bard, iniziata il 1° luglio con Fiorella Mannoia e Danilo Rea, torna in città con una nuova veste lanciando la prima edizione di un nuovo corso, come spiega Marco Giovinazzo, «che vorrebbe portare ad Aosta musicisti da tutta Italia e dare la possibilità ai nostri giovani di crescere».
«Aosta Classica – aggiunge Giovinazzo – vuole tornare prepotentemente ad Aosta con questa formula e con l’importante contributo della Sfom», culla del jazz valdostano.
La nuova formula si chiama Aosta Classica Workshop, si tratta di una serie di masterclass per gruppi jazz dirette dal sassofonista inglese Andy Sheppard, in programma dal 13 al 19 luglio.
Grazie alla rete di relazioni tessuta tra Sfom e i conservatori di Alessandria, Genova, Torino, La Spezia e Milano sono già numerosi gli ensemble iscritti ai workshop.
I ragazzi avranno la possibilità di frequentare gratuitamente le lezioni del sassofonista e compositore inglese Andy Sheppard che si terranno nelle aule della Fondazione Maria Ida Viglino e alla Cittadella dei Giovani.
Oltre a Sheppard i docenti sono Marco Volpe, Enzo Zirilli per la batteria, Marco Tindiglia per la classe di chitarra e Manuel Pramotton, direttore della Jazz Sfom Orchestra, per la classe di sax.
Grazie al supporto di diversi enti pubblici e privati, i musicisti provenienti dalle altre regioni, circa un centinaio, saranno ospitati nel dormitorio dell’Institut Agricole per i workshop ai quali gli ensemble si sono iscritti, ma l’obiettivo, dice ancora Giovinazzo, è fare in modo che i corsisti decidano di fermarsi tutta la settimana, tra lezioni e concerti, per una full immersion.
I workshop
Andy Sheppard non sarà ad Aosta per insegnare il sax, il celebre musicista britannico lavorerà tutti i giorni per 3 ore con gli ensemble già iscritti conducendoli all’ascolto di brani e concerti e ascoltando a sua volta i giovani gruppi.
Parallelamente i docenti condurranno i seminari di strumento.
Tutti i seminari sono gratuiti, anche con possibilità di frequenza in qualità di uditori.
(Prenotazioni e informazioni 338-4367016)
I concerti
I partecipanti si esibiranno inoltre in una serie di concerti pre serali, alle 18, del festival per una settimana di musica su tutto il territorio della città di Aosta, oltre a tre concerti serali alla Cittadella dei Giovani.
Aosta Classica Workshop prenderà il via mercoledì 12 luglio con una speciale anteprima. Alle 21, in Cittadella, è in programma il Concerto dei docenti.
Giovedì 13 alle 18 ai giardini del quartiere Cogne – Combo Jazz Sfom (AO)
Giovedì 13 alle 18 in Piazza Narbonne – Always Know Quartet (TO)
Venerdì 14 alle 18 nel Cortile del Museo archeologico regionale – Vivaldi Jazz Quintet (AL)
Sabato 15 alle 18 in Piazza Caveri – Misterioso Quartet (GE)
Domenica 16 alle 18 ai Giardini del Criptoportico – FaStYle (AO)
Domenica 16 alle 21 alla Cittadella dei giovani – Jazz Sfom Orchestra (Ao)
Lunedì 17 alle 18 in Piazza Narbonne – GGBC jazz Quartet (SP)
Martedì 18 alle 18 nel Cortile del Museo archeologico regionale – Board Quartet (TO)
Martedì 18 alle 18 al Quartiere Dora – GGBC jazz quartet (SP)
Mercoledì 19 alle 21, alla Cittadella dei giovani, il gran finale con il concerto di Barbera Quartet (Ao).
Perché, conclude Giovinazzo, «se abbiamo parlato di jazz in Valle d’Aosta in questi anni è grazie a Beppe Barbera».
(erika david)