Aosta: verme nel piatto, non c’è pace per le mense scolastiche
Il fatto è avvenuto martedì alla scuola Salvador Allende, quando un'insegnante ha trovato la brutta sorpresa. L'assessore Tedesco: «Comune parte lesa»
Un verme nel passato di verdure. Ci mancava anche questa per le scuole aostane e in particolare per le mense scolastiche, gestite dall’Ati formata da Vivenda e Medihospes.
Il fatto è avvenuto martedì nella scuola dell’infanzia Salvador Allende dell’Istituzione scolastica Lexert.
Verme nel passato di verdure
Secondo quanto denunciato immediatamente sulle chat di genitori e insegnanti, una maestra, proprio nella giornata di martedì (peraltro il giorno successivo alla prova riservata ai giornalisti), le maestre «hanno trovato un verme nel passato di verdure (ho visto la foto che è stata fatta ma non è possibile condividerla, neanche io ne sono in possesso)» si legge nei messaggi.
Immediatamente, i piatti già serviti «sono stati ritirati e subito è stata avvisata la dirigente, che a sua volta ha contattato il responsabile di Vivenda» si legge ancora nella chat, dove emerge poi la volontà di ricercare un confronto con il Comune.
Mense scolastiche: oggi l’incontro
L’intervento dell’assessore all’Istruzione, Samuele Tedesco, è arrivato direttamente nei confronti dei genitori attraverso una lettera, nella quale viene evidenziato come il Comune abbia ricevuto la segnalazione «in merito alla presenza di un corpo esterno nel cibo di una insegnante».
Da qui la richiesta di un incontro «insieme alla Dirigente competente», per venerdì pomeriggio al fine di «illustrarvi e condividere le azioni che stiamo adottando».
L’assessore, poi, si congeda comprendendo «il vostro stato d’animo» e precisando come «il Comune, anch’esso parte lesa, assumerà tutte le posizioni per tutelare l’utenza».
Aria tesa
Che l’aria fosse già tesa tra Comune di Aosta, uffici e gestione del servizio, lo si era capito anche negli ultimi tempi, dove il tutto era culminato con la protesta di genitori e assistenti.
Salterà il bando? È presto per dirlo, ma sicuramente tira una brutta aria.
Le proteste
Sulla situazione mense scolastiche spara a zero anche Forza Italia Valle d’Aosta, che si scaglia contro una situazione «grave» peraltro già sollevata più volte «sia all’interno del consiglio comunale sia in Consiglio Valle».
Il ritrovamento del verme, però rende la misura «colma».
«Dopo quest’ultimo fattaccio, che peraltro segue altri episodi a dir poco incresciosi come i topi e l’odore di fognatura con i quali sono stati costretti a convivere i bambini della scuola del Quartiere Dora, i menù al limite del presentabile che hanno comportato e comportano tuttora chili e chili di cibo buttati nella spazzatura ogni giorno, l’incomunicabilità di fondo tra la ditta che gestisce il servizio di mensa e l’amministrazione comunale e i rapporti tutt’altro che idilliaci tra quest’ultima e i servizi preposti dell’Azienda USL, ecco che chiediamo alla giunta comunale di assumersi le sue responsabilità a riguardo» esclama Forza Italia nel comunicato.
Il partito guidato da Emily Rini vede enormi responsabilità nella Giunta, accusando sindaco e assessore all’Istruzione di aver sempre tacciato la situazione prospettata come «falsa».
Per Forza Italia, insomma, fa specie «sentire ora l’assessore affermare che il Comune di Aosta è parte lesa in questa vicenda – conclude la nota -. Riteniamo che l’unica parte lesa in questa vicenda siano i bambini aostani e le loro famiglie. L’Amministrazione faccia l’Amministrazione e, anziché fare finta di nulla, inizi a prendere seriamente atto della superficialità e dell’inerzia con le quali ha affrontato fino a oggi il dossier».
La replica
Dopo una mattina di riunioni, è letteralmente imbufalito per l’accaduto l’assessore Samuele Tedesco.
«Come Comune abbiamo ricevuto notizia della cosa solamente il 2 novembre – esclama Tedesco -. Inoltre, la ditta non ha attivato da subito alcun canale di comunicazione diretto per permetterci di fare controlli e campionare il cibo, così da attivare, eventualmente la procedura amministrativa a verifica».
Insomma, ci sono tutti i motivi per arrabbiarsi.
«Purtroppo sappiamo che ciò che è accaduto è vero, ma non sappiamo esattamente cosa possa essere successo – spiega ancora Tedesco -. È una cosa incresciosa e ora porteremo avanti un iter».
Il primo passo è già stato fatto.
«Abbiamo fatto partire la richiesta di controdeduzioni all’azienda, che avrà cinque giorni di tempo per rispondere e dopodiché verrà valutata la sanzione – illustra ancora l’assessore -. Ribadisco, noi siamo parte lesa in tutto questo. Ripeto che abbiamo fatto un appalto per l’80% a offerta tecnica e 20% per l’offerta economica, proprio perché non volevamo che fosse al ribasso».
C’è rischio che salti il bando?
«Per prima cosa saremo vicini alla famiglie per tutelare l’utenza, il comune di Aosta e il suo servizio – conclude l’assessore -. Ribadisco: la politica ha le mani legate, perché gestisce i processi, ma non è la prima mano. Noi cerchiamo di far rispettare le condizioni del bando, ma poi tocca alla parte amministrativa decidere eventuali conseguenze».
(alessandro bianchet)