Caso Ferragni-Hôtellerie Mascognaz, il Codacons interviene a gamba tesa
L'associazione dei consumatori nega un possibile "effetto Ferragni" sulle prenotazioni e annuncia un'istanza nei confronti della struttura alberghiera di Champoluc
Interviene anche il Codacons sul caso riguardante Chiara Ferragni e l’Hôtellerie de Mascognaz di Champoluc.
L’associazione dei consumatori, infatti, prova a smentire il presunto «boom di prenotazioni» legato «all’effetto Ferragni» e annuncia un’istanza «alla struttura per avere i dati sul pagamento del soggiorno della Ferragni».
Di fatto però, la direzione della struttura conferma un aumento delle visite del sito e un aumento delle prenotazioni.
Boom no, ma aumento sì quindi.
Il caso Ferragni
Insomma, si arricchisce di un’altra puntata il caso legato alla presenza della celeberrima influencer Chiara Ferragni all’Hôtellerie Mascognaz di Champoluc.
Riassunto in poche parole, un post di Ferragni aveva dapprima portato un’ondata di proteste anche sotto le pagine social della struttura, salvo poi, a quanto pare, regalare almeno 10 mila follower all’Hôtellerie e un vero e proprio boom di prenotazioni.
Codacons all’attacco
Ma il Codacons non ci sta e annuncia come non ci sia alcun «effetto Ferragni per l’Hôtellerie de Mascognaz e nessun boom di prenotazioni per la struttura alberghiera».
L’associazione guidata da Carlo Rienzi, infatti, ha provato ad acquistare «un soggiorno presso l’Hôtellerie de Mascognaz scoprendo che, nonostante la struttura disponga solo di 28 unità abitative, stanze e chalet nelle prossime settimane sono ancora libere e perfettamente prenotabili» sottolinea il Codacons in un comunicato.
L’associazione, poi, continua.
«Utilizzando nella giornata di ieri (1 febbraio) i siti specializzati in prenotazioni alberghiere è emerso, ad esempio, che per un soggiorno delle date 5-6 febbraio 2024 sono disponibili diverse soluzioni (camera classica, camera superior, Junior suite, Suite, Suite presidenziale). Stessa cosa se si vuole soggiornare il 7-8 febbraio. Camere disponibili anche il 9-10 febbraio, e l’intero periodo che va dal 12 al 16 febbraio. Disponibilità di emergono anche nel periodo che va dal 9 al 22 marzo 2024» sottolinea ancora il Codacons.
Stesso discorso per il sito dell’hotel.
L’istanza del Codacons
E il Codacons ci va giù duro.
«Non solo non ci sarebbe stato nessun boom delle prenotazioni a seguito della pubblicità alla struttura fatta dall’influencer, ma l’unico “effetto Ferragni” finora accertato sembra essere la valanga di critiche e commenti negativi lasciati dagli utenti sulla pagina dell’hotel» sottolinea ancora il Codacons, che poi annuncia un ulteriore passo.
«A seguito dei tanti dubbi sollevati dai cittadini, abbiamo deciso di presentare una istanza d’accesso all’Hôtellerie de Mascognaz, affinché fornisca i documenti circa il pagamento del soggiorno da parte della Ferragni, per capire la natura dei rapporti tra l’influencer e l’hôtel e quale tariffa sia stata applicata all’imprenditrice digitale per i servizi fruiti» si conclude il comunicato dell’associazione dei consumatori.
La presa di posizione della direzione dell’Hôtellerie de Mascognaz
«La Signora in oggetto è stata una cliente normale e come tale non possiamo diffondere informazioni – spiegano dalla direzione dell’Hôtellerie de Mascognaz.
L’aumento dei follower su Instagram è stato notevole, le visite sul sito sono aumentate e ne sono conseguite molte richieste di prenotazione.
Non è stato rimosso alcun post poiché non è mai stato condiviso nulla sul nostro profilo.
Sono solo stati bloccati i commenti alla pagina perché quelli che ricevevamo non erano più pertinenti alla struttura, ma solo riferimenti personali e diretti alla Signora».
(al.bi.)