Ricordi e musica a La Salle per salutare Denis Trento, la figlia Sévérine: «Ovunque sarai, avrai già scalato tutte le montagne»
Oltre mille persone per l'addio al campione e guida alpina, scomparso venerdì in un incidente sul Paramont
«Ovunque sarai, avrai già scalato tutte le montagne». Con queste parole la figlia Sévérine ha salutato il papà Denis Trento nel giorno dei funerali.
Il campione di scialpinismo e guida alpina è morto venerdì in un incidente in montagna, sul Monte Paramont.
La Salle saluta Denis Trento
Un migliaio di persone ha riempito in ogni ordine di posto la chiesa di La Salle.
Tante divise: gli atleti del Centro Sportivo Esercito, gli alpini, le guide alpine, i maestri di sci, i giovani dello sci club Valdigne Mont Blanc, autorità civili e militari.
Ma anche tanta gente comune, amici. Tutti hanno voluto accompagnare nell’ultimo viaggio Trento e stringersi intorno alla moglie Fabienne Chanoine, ai figli Sévérine, Grégory e Gilbert, a mamma Odette e papà Claudio.
Don Paolo Viganò: «Ci perdonerai se ti abbiamo trascinato in chiesa»
«Ci perdonerai se ti abbiamo trascinato in chiesa – ha detto don Paolo Viganò, all’inizio della breve cerimonia -. Avremmo voluto salutarti in piazza, in mezzo alle tue montagne, ma le nuvole basse le hanno nascoste. Tutta la vostra famiglia è il segno del bene che continua a vivere. Con te vogliamo guardare quell’immagine che hai mandato a tua moglie, quella traccia che porta al cielo. Ora è nostro compito aprire una traccia verso il cielo per te».
La figlia Sévérine: «Sei così forte e coraggioso che ti hanno voluto lassù»
Dopo la preghiera dell’alpino le parole della figlia, affidate alla zia.
«Caro il mio papà, sei così forte e coraggioso che ti hanno voluto anche lassù – ha scritto Sévérine -. Hai fatto quello che ti piaceva fino all’ultimo minuto della tua vita. Ovunque sarai ora, avrai già scalato tutte le montagne. Ci manchi già, ma tanto sei qua con noi. Ti vogliamo bene e te ne vorremo sempre».
E se trovare le parole non è facile, ci pensano i Modena City Ramblers, sulle note di In un giorno di pioggia, canzone già suonata in occasione del funerale del fratello Valerio, scomparso una ventina di anni fa.
«E in un giorno di pioggia ti rivedrò ancora
E potrò consolare I tuoi occhi bagnati
In un giorno di pioggia saremo vicini
Balleremo leggeri sull’aria di un Reel»
Quella pioggia, ironia del destino, scesa incessante, oggi, a La Salle, ad accompagnare l’ultimo viaggio del campione.
Patrick Farcoz: «La traccia lasciata nell’Esercito è stata indelebile»
Il comandante del Centro Sportivo Esercito di Courmayeur Patrick Farcoz ha ricordato i risultati sportivi e le imprese alpinistiche di Trento, che ha ricordato come «una persona che si è guadagnata il mio rispetto e quello dell’Esercito. Ha dimostrato passione e attaccamento sincero al lavoro. Aveva un carattere introverso, di uno abituato a fare più che a parlare. Ironico e autoironico, determinato, testardo, sempre coerente. Ha lasciato innumerevoli tracce sulle montagne, ma quella nell’esercito è indelebile. Ha contribuito a costruire una squadra di altissimo livello».
(t.p.)