Gazzetta Matin
     News VDA - Gazzetta Matin
banner-125
    • COMUNI
    • CRONACA
      • CRONACA
    • CULTURA & SPETTACOLI
      • CULTURA & SPETTACOLI
    • POLITICA & ECONOMIA
      • POLITICA & ECONOMIA
    • SPORT
      • SPORT
    • TURISMO & EVENTI
    • ATTUALITA’
    • ALTRO
      • ATTUALITA’
      • Opinioni
      • Editoriali
      • Speciali
      • Appuntamenti
      • Video
      • Appuntamenti
      • Annunci
      • Foto
      • Aste
      • Pubbliredazionali
    • ALTRO
      • Opinioni
      • Editoriali
      • Speciali
      • Appuntamenti
      • Video
      • Foto
      • Appuntamenti
      • Annunci
      • Aste
    • Ultimi articoli
    • GazzettaMatin TV
    • Argomento del giorno
    • INFORMAZIONI
      • Chi Siamo
      • Pubblicità
      • Privacy
      • Abbonamenti
      • Termini & Condizioni
    • COMUNI
  • image/svg+xml
  • Dazi, il complicato puzzle Usa-Giappone tra commercio e sicurezza
    AskaNews
    di Administrator admin  
    il 16/04/2025

    Dazi, il complicato puzzle Usa-Giappone tra commercio e sicurezza

    Roma, 16 apr. (askanews) – Sono due le principali linee di negoziato che si affiancheranno nelle trattative che partiranno domani a Washington tra Stati uniti e Giappone in merito al contenimento dei dazi imposti e minacciati dal presidente americano Donald Trump: i dazi commerciali veri e propri e la questione del Trattato di sicurezza Usa-Giappone con la spesa militare di Tokyo. Differenti però gli approcci: Washington punterà a farle intersecare, Tokyo a mantenerle parallele.

    Il ministro dell’Economia giapponese Ryosei Akazawa è diretto verso gli Stati uniti per avviare le trattative prioritarie con l’Amministrazione Trump, rappresentata dal segretario al Tesoro Scott Bessent. Si tratta di trattative su cui sono puntati gli occhi di tanti altri alleati degli Stati uniti, compresi quelli europei, perché potrebbero rappresentare una cartina di tornasole di quale sarà la tattica negoziale di Trump.

    Il capo di gabinetto Yoshimasa Hayashi, principale portavoce del governo nipponico, ha dichiarato ieri ai giornalisti che il Giappone “solleciterà il lato americano a rivedere le proprie misure tariffarie, adottando un approccio globale dal governo per ottenere risultati nel più breve tempo possibile”.

    Il primo ministro nipponico Shigeru Ishiba, che non ha nascosto nelle settimane scorse il suo disappunto per non aver ottenuto un’esenzione per lo storico alleato nipponico, piattaforma cruciale del potere americano sul Pacifico, ha dichiarato oggi che sta seguendo “meticolosamente” i preparativi dei negoziati commerciali. Durante una seduta della commissione del bilancio della Camera bassa della Dieta, Ishiba ha aggiunto che i due paesi affronteranno anche il tema della cooperazione in materia di sicurezza.

    Si tratta di due temi strettamente legati nella visione di Tokyo. “E’ importante costruire una nuova relazione di alleati e riflettere su cosa possano fare i due Paesi per il mondo,” ha dichiarato Ishiba. “Non credo che si debba semplicemente cercare di raggiungere compromessi e concludere rapidamente i negoziati.”

    Trump ha annunciato dazi “reciproci” del 24% sulle importazioni giapponesi, sebbene poi siano stati parzialmente sospesi per 90 giorni, mantenendo l’aliquota al 10%. Inoltre, il Giappone è stato colpito da una tariffa del 25% su automobili e componenti. In prospettiva, un ulteriore danno potrebbe venire dai dazi sui semiconduttori, che Trump ha annunciato di voler presentare la prossima settimana, e rispetto ai quali il capo di gabinetto nipponico Hayashi ha già espresso il disappunto, definendoli “estremamente deplorevoli” e minacciando una “risposta appropriata”.

    Ishiba vuole che Trump tenga in considerazione il ruolo del Giappone come alleato rispetto alla minaccia della Cina, principale obiettivo di Washington, ma anche l’impegno che Tokyo ha messo nel promuovere massicci investimenti negli Stati uniti, con la creazione di un numero importante di posti di lavoro.

    Trump, dal canto suo, continua a etichettare il trattato di sicurezza Usa-Giappone come squilibrato nel tentativo di ottenere concessioni commerciali maggiori, mentre raddoppia gli sforzi per far pagare a Tokyo un contributo più alto per la difesa. Lo scorso giovedì, nel bel mezzo di un ciclo di notizie altalenanti riguardante tariffe scatenate da Washington, Trump ha rinnovato le sue critiche verso il trattato di sicurezza, in vigore da decenni, proprio mentre entrambi i Paesi si preparavano a negoziare le tariffe. “Paghiamo centinaia di miliardi di dollari per difenderli, ma loro non pagano nulla”, ha dichiarato il presidente statunitense ai giornalisti riuniti per una riunione del gabinetto. “Se mai fossimo attaccati, loro non dovrebbero fare nulla per proteggerci”, ha aggiunto, definendo il trattato come un “accordo meraviglioso”.

    Firmato la prima volta nel 1960 e poi rivisto e rinnovato, il trattato bilaterale conferisce agli Stati uniti il diritto di stabilire basi militari in Giappone e impegna Washington a venire in aiuto del Giappone in caso di attacco al suo alleato asiatico. In virtù dell’accordo, più di 50.000 militari statunitensi sono schierati in Giappone.

    In realtà, diversamente da quanto dice Trump, sotto i precedenti governi Abe, il Giappone ha allargato le maglie della sua Costituzione pacifista (tra l’altro imposta alla fine della guerra dagli Stati uniti), inserendo il concetto di difesa collettiva con gli alleati, il che vuol dire che, in caso di attacco a interessi Usa, il Giappone deve intervenire.

    Per quanto riguarda il bilancio militare, Tokyo si sta muovendo in una linea di convergenza con le richieste di Trump, ma a una velocità che probabilmente non soddisfa la Casa bianca.

    La spesa per la difesa del Giappone e i relativi costi per l’anno fiscale 2025 dovrebbero ammontare a 9.900 miliardi di yen (60,8 miliardi di euro), equivalenti all’1,8 percento del prodotto interno lordo registrato tre anni fa, secondo quanto ha dichiarato ieri il ministro della Difesa Gen Nakatani. L’impegno giapponese è quello di raggiungere il 2% del Pil entro l’anno fiscale 2027.

    Gli Stati uniti spendono circa 1,9-2,5 miliardi di dollari all’anno per le operazioni delle basi in Giappone. Durante la sua prima amministrazione, Trump aveva richiesto che il Giappone pagasse 8 miliardi di dollari all’anno, pena il rischio di un ritiro delle truppe.

    Verso la fine del mese scorso, il segretario alla Difesa statunitense, Pete Hegseth, ha visitato il Giappone, ma non ha toccato il tema della spesa per la difesa. Al contrario, ha ribadito che Tokyo è un “partner indispensabile” per “contrastare l’aggressione militare del comunista cinese”.

    In vista dei colloqui commerciali Usa-Giappone tra Akazawa e Bessent, un elemento di discussione potrebbe essere anche la preoccupazione per l’ammontare dei titoli del Tesoro detenuti dal Giappone. Il Giappone ha affermato che non dovrebbero essere una leva di negoziato, ma la preoccupazione da parte americana c’è. In vista dei colloqui commerciali USA-Giappone, Itsunori Onodera, influente responsabile politico del Partito liberaldemocratico di maggioranza, ha dichiarato che il Giappone non dovrebbe vendere intenzionalmente le proprie partecipazioni in titoli del Tesoro Usa – le più consistenti al di fuori degli Stati uniti – in risposta alle tariffe imposte da Trump. “Provocare disordini nel mercato certamente non è una buona idea”, ha affermato Onodera.

    Altra leva negoziale, questa volta a favore di Trump, è il riso. In Giappone c’è stato un incremento forte del prezzo dell’alimento base per la dieta nipponica e il riso della California, che pure è poco apprezzato da giapponesi (a causa delle regole meno rigide vigenti negli Usa sull’uso di fertilizzanti e anticrittogamici), potrebbe essere messo sul piatto.

    Bisognerà, inoltre, capire come potrebbe incastrarsi la questione-Cina nei colloqui. Secondo il Wall Street Journal una delle condizioni che il presidente Usa Donald Trump presenterà nei negoziati con oltre 70 paesi per dazi più lievi sarà quella di isolare la Cina. La Casa Bianca punta a convincere i paesi a proibire alla Cina di trasportare merci attraverso i loro territori, ha riportato il giornale economico, aggiungendo che Washington vuole anche vietare alle aziende cinesi di stabilirsi in questi paesi per eludere le tariffe statunitensi e impedire l’ingresso nei loro mercati di beni industriali cinesi a basso costo.

    Bessent è uno dei principali artefici di questa strategia, segnala il WSJ. Nel prossimo futuro, tali accordi – nell’idea americana – potrebbero essere raggiunti principalmente con Regno unito, Australia, Corea del Sud, India e, ovviamente, Giappone. Tuttavia l’interscambio commerciale Giappone-Cina e gli investimenti reciproci sono consistenti e il sacrificio che verrebbe richiesto è importante. Bisognerà quindi aspettare per comprendere quanto Tokyo è disposta a seguire questa linea.

    [Negoziatore nipponico parte per Washington, vedrà domani Bessent|PN_20250416_00009|sp19| https://askanews.it/wp-content/uploads/2025/04/20250416_092040_834FD5B8.jpg |16/04/2025 09:20:49|Dazi, il complicato puzzle Usa-Giappone tra commercio e sicurezza|Dazi|Estero, Asia]

    {"askanews":"Askanews"}{"askanews":"Askanews"}
    Ultime News
    Confindustria: nasce hub logistico virtuale per aiutare le pmi valdostane
    POLITICA & ECONOMIA
    Confindustria: nasce hub logistico virtuale per aiutare le pmi valdostane
    L'accordo con quattro operatori della logistica consentirà a oltre 300 aziende rossonere di risparmiare tempo e denaro per le operazioni di export
    di Alessandro Bianchet 
    il 16/04/2025
    L'accordo con quattro operatori della logistica consentirà a oltre 300 aziende rossonere di risparmiare tempo e denaro per le operazioni di export
    {"aosta":"Aosta"}
    Aosta, bomba molotov al Quartiere Cogne, la polizia indaga a 360 gradi
    CRONACA
    Aosta, bomba molotov al Quartiere Cogne, la polizia indaga a 360 gradi
    L'ordigno è stato lanciato nella notte tra martedì e mercoledì contro un portone di via Liconi; se l'esplosione avesse intaccato il cappotto dell'edificio i danni avrebbero potuto essere molto più ingenti
    di Alessandro Bianchet 
    il 16/04/2025
    L'ordigno è stato lanciato nella notte tra martedì e mercoledì contro un portone di via Liconi; se l'esplosione avesse intaccato il cappotto dell'edif...
    {"aosta":"Aosta"}
    Roisan, l’esplosione di 800 metri cubi di roccia per il disgaggio della frana
    ATTUALITA'
    Roisan, l’esplosione di 800 metri cubi di roccia per il disgaggio della frana
    Il boato dell'esplosione, martedì pomeriggio, si è sentito fino ad Aosta; dopo le verifiche alla frana proseguiranno i lavori per la messa in sicurezza e riapertura della strada di Roisan
    di Erika David 
    il 16/04/2025
    Il boato dell'esplosione, martedì pomeriggio, si è sentito fino ad Aosta; dopo le verifiche alla frana proseguiranno i lavori per la messa in sicurezz...
    {"roisan":"Roisan"}
    Campionati italiani di sci di fondo: al comune di Nus, 1,9 milioni di euro
    Opere pubbliche
    Campionati italiani di sci di fondo: al comune di Nus, 1,9 milioni di euro
    L'Assemblea ha approvato all'unanimità il disegno di legge per la realizzazione di infrastrutture connesse all’organizzazione dei Campionati italiani assoluti di sci nordico assegnati alla località sciistica di Saint-Barthélemy per la stagione invernale 2025-2026
    di Danila Chenal 
    il 16/04/2025
    L'Assemblea ha approvato all'unanimità il disegno di legge per la realizzazione di infrastrutture connesse all’organizzazione dei Campionati italiani ...
    {"nus":"Nus"}
    Courmayeur, parcheggio di interscambio di Entrèves: «solo un pazzo approverebbe un progetto del genere»
    Politica, Trasporti
    Courmayeur, parcheggio di interscambio di Entrèves: «solo un pazzo approverebbe un progetto del genere»
    Valle d'Aosta aperta ha presentato alla popolazione di Courmayeur l'intenzione di realizzare due svincoli e un parcheggio di interscambio nell'ambito del Piano regionale dei trasporti
    di Erika David 
    il 16/04/2025
    Valle d'Aosta aperta ha presentato alla popolazione di Courmayeur l'intenzione di realizzare due svincoli e un parcheggio di interscambio nell'ambito ...
    {"courmayeur":"Courmayeur"}
    «Le mafie restano un’emergenza»: ecco 20 nuovi giovani ambasciatori della legalità
    ATTUALITA'
    «Le mafie restano un’emergenza»: ecco 20 nuovi giovani ambasciatori della legalità
    La lezione dello storico delle mafie Enzo Ciconte ha concluso ieri sera il percorso di formazione promosso dall'Osservatorio regionale antimafie e dall'Università della Valle d'Aosta
    di Cinzia Timpano 
    il 16/04/2025
    La lezione dello storico delle mafie Enzo Ciconte ha concluso ieri sera il percorso di formazione promosso dall'Osservatorio regionale antimafie e dal...
    • Gazzetta Matin

      Quotidiano online Iscrizione al Tribunale di Aosta n. 8/2012
      Autorizzazione del 13/12/2012
      www.gazzettamatin.com

    • LG PRESSE S.R.L.
      via Festaz, 52 11100 AOSTA

    • Gazzetta Matin - News VDA

      Settimanale del Lunedì. Iscrizione al Tribunale di Aosta n. 9/2002
      Autorizzazione del 20/05/2002

    • Gazzetta Matin Weekend - News VDA

      Settimanale del Sabato. Iscrizione al Tribunale di Aosta n.4 del 4/10/2016

    • via Festaz, 52 - 11100 Aosta
      Tel: 0165/231711 - Fax: 0165/1820141
      Mail: segreteria@gazzettamatin.com

    • LG PRESSE S.R.L.
      via Festaz, 52 11100 AOSTA

    Luca Mercanti
    l.mercanti@gazzettamatin.com

    Alessandro Bianchet
    a.bianchet@gazzettamatin.com

    Danila Chenal
    d.chenal@gazzettamatin.com

    Erika David
    e.david@gazzettamatin.com

    Davide Pellegrino
    d.pellegrino@gazzettamatin.com

    Cinzia Timpano
    c.timpano@gazzettamatin.com

    Arianna Papalia
    a.papalia@gazzettamatin.com

    Thomas Piccot
    t.piccot@gazzettamatin.com

    Elena Rembado
    e.rembado@gazzettamatin.com

    Roberta Prodoti
    segreteria@gazzettamatin.com

    Stefania Muscolo
    segreteria@gazzettamatin.com

    Per pubblicazione annunci, necrologi, offro e cerco lavoro, contattare la segreteria al numero: 0165/231711

    segreteria@gazzettamatin.com

    • LG Presse Logo

      LG PRESSE S.R.L.
      via Festaz, 52
      11100 AOSTA
      Tel: 0165.231711
      Fax: 0165.1820141
      E-mail segreteria@lgpresse.com

    • Arianna Gori Chisari
      E-mail a.chisari@lgpresse.com

    • Luca Torino
      l.torino@lgpresse.com
      Ivana Cretier
      i.cretier@lgpresse.com

    Gazzetta Matin + Weekend
    google play app iOS app
    COLLABORATORI

    Massimo Altini, Corrado Bellora, Ilaria Bersi, Nadine Blanc, Riccardo Bortolotti, Federica Boscardin, Giulia Calisti, Nadia Camposaragna, Paolo Ciambi, Filippo Clermont, Carol Di Vito, Christian Leo Dufour, Christian Evaspasiano, Giuseppe Farinella, Enrico Formento Dojot, Bruno Fracasso, Fabio Francesconi, Sofia Fregnani, Giorgia Gambino, Michael Ghignone, Lucia Iannuzzi, Marlène Jorrioz, Cecilia Lazzarotto, Stefania Manenti, Giacomo Mangano, Sonia Marchese, Angela Marrelli, Federico Mecca, Luca Mauro Melloni, Marc Montrosset, Matteo Nigra, Sabrina Olibano, Emiliano Pala, Gabriele Peloso, Alberto Perruquet, Maurizio Pitti, Loris Ponsetto, Andrea Portigliatti, Mattia Pramotton, Raffaele Romano, Riccardo Savoye, Federica Tercinod, Federico Tigellio Benvenuto, Fausto Vassoney, Luca Massimo Trifilò


    Level Double-A conformance,
            W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0
    ×
    Puoi acquistare la tua copia cartacea:
    1) Telefonando in orario di UFFICIO al numero: 0165231711
    oppure, se di preferenza,
    recandosi personalmente nei nostri
    NUOVI UFFICI di VIA FESTAZ, 52 AL 1° PIANO

    2) Oppure compilando la form cliccando qui.