Osservatorio Look to the future
Roma, 16 apr. – Per la maggioranza dei cittadini residenti in provincia di Bari (66%) il futuro appare incerto a causa dell’aumento dei prezzi, la povertà e le disuguaglianze economiche e sociali (81%) e per l’effettiva capacità del sistema pensionistico di erogare pensioni (78%). Seguono un sentimento di speranza (58%) e preoccupazione (54%). Questi sono alcuni dei risultati emersi nell’Osservatorio Look to the future promosso dalla Compagnia assicurativa vita Athora Italia, parte del Gruppo europeo Athora, in collaborazione con Nomisma. L’Osservatorio ha l’obiettivo di interrogare gli italiani sui temi relativi al risparmio, la previdenza e gli investimenti e prevede tre aree (wave) di ricerca che saranno comunicate nel corso del 2025 .
Sempre pensando al proprio futuro, l’Osservatorio Look to the future mostra come una delle fonti di ansia prevalenti legate alla sfera individuale sia rappresentata dalla pensione pubblica. Il 70% degli intervistati della provincia di Bari, infatti, è preoccupato che questa possa risultare inadeguata a sostenere le spese familiari. Ad influenzare lo stato d’animo degli intervistati è anche la paura per l’incapacità di sostenere le spese economiche familiari (61%) e di far fronte alle spese per la salute propria e dei propri familiari (61%).
Nonostante l’ansia legata all’incertezza per la pensione futura, la maggior parte degli intervistati appare poco incline a valutare investimenti finanziari utili a garantire rendite future. Più di sette cittadini su dieci, infatti, non effettua investimenti finanziari utili a garantire rendite future e non ha per ora intenzione di farlo più avanti nel tempo.
Ma qual è il significato attribuito al risparmio da parte degli abitanti della provincia di Bari? Per la maggior parte degli intervistati, il risparmio rappresenta un modo per tutelarsi in caso di spese impreviste (49%) o, in maniera più marginale, per garantirsi rendite future o poter contare su una sostanziale tranquillità economica futura (24%).
Perché risparmiare? Le due leve principali che spingono a risparmiare sono la necessità di trovarsi pronti a sostenere eventuali spese impreviste (61%) e la necessità di accumulare risparmi a cui poter attingere durante la vecchiaia (43%).
Ma chi riesce a risparmiare? Secondo i risultati dell’Osservatorio circa quattro cittadini su dieci residenti in provincia di Bari riescono ad accantonare parte dei redditi ottenuti. Il 69%, con fatica. Quanto riesce a risparmiare? In media 240 euro al mese, a fronte della media nazionale di 320 euro. Per il 66% degli intervistati, inoltre, risparmiare è leggermente (25%) o decisamente (41%) più difficile rispetto ai propri genitori.
Come vengono gestiti i risparmi accantonati? I risparmiatori optano per mantenere liquido, su conto corrente, il reddito non destinato alle spese per consumi (66%). Il 31%, decide invece di accedere a forme di risparmio, investimento o protezione del capitale.
Come aumentare i propri risparmi? La strategia più comune è quella di cambiare il proprio stile di vita per incrementare i propri risparmi. Il 31% degli intervistati lo sta già facendo, mentre il 17% ha in programma di farlo.
Più in generale, il 55% degli intervistati ritiene che la situazione economica personale e familiare sia sufficiente. Tuttavia, arrivare a fine mese rappresenta un’impresa ardua per almeno 1 residente su 4, a cui si aggiungono coloro i quali fanno quadrare i budget familiari con qualche difficoltà (43%).
Il presentarsi di spese impreviste potrebbe mettere in crisi l’equilibrio economico delle famiglie residenti in provincia di Bari. Una su sei non riuscirebbe infatti ad affrontare una spesa imprevista di 800 euro, mentre il 42% riuscirebbe, ma con qualche difficoltà. Se invece la spesa imprevista fosse di 1.500 euro, raddoppierebbe la percentuale di famiglie che non sarebbero in grado di sostenerla (36%).
Il futuro? Riflettendo sulle prospettive di risparmio future, i cittadini sono piuttosto pessimisti: il 45% ritiene infatti che la capacità di risparmio propria e della propria famiglia peggiorerà un po’ (33%) o molto (12%) nei prossimi 2-3 anni, mentre il 44% è convinto che rimarrà più o meno la stessa.
Aiutare le persone a spendere meglio, risparmiare di più, dotarsi di obiettivi di vita, assumere il controllo della propria economia personale. L’educazione finanziaria può costruire un ponte di fiducia tra i consumatori (con i loro bisogni e desideri) e gli operatori del settore, che sono chiamati ad offrire soluzioni coerenti.
L’indagine, anche nella sua declinazione territoriale, rafforza ulteriormente la funzione sociale ed educativa di un mercato assicurativo che ponga al centro le persone e i loro bisogni e le aiuti a compiere scelte sempre più consapevoli, informate e in linea con i propri obiettivi di vita.