Piscina di Pré-Saint-Didier: fine lavori per luglio 2025, altrimenti scattano le penali
In consiglio regionale emergono date che appaiono definitive per la riapertura dell'impianto a servizio della Valdigne, chiuso ormai da troppo tempo. La novità è rappresentata dall'utilizzo di penali in caso di ulteriori ritardi
I lavori di riqualificazione della piscina di Pré-Saint-Didier dovranno concludersi per luglio 2025, altrimenti scatteranno delle penali.
È la novità emersa in consiglio regionale (già in parte anticipata da Gazzetta Matin), dove l’assessore alle Opere pubbliche, Davide Sapinet, ha fatto il punto della situazione in risposta all’interrogazione del consigliere di Forza Italia, Christian Ganis.
Piscina di Pré-Saint-Didier, la telenovela
In merito alla piscina di Pré-Saint-Didier, Christian Ganis ha ricordato l’iter, con la chiusura nel 2018 e la riapertura slittata, man mano, fino all’autunno 2025.
«Questo ha creato notevole disagio per gli abitanti della zona, che sono costretti a utilizzare strutture lontane – ha spiegato in aula Ganis -. Vorremmo sapere quali siano le ragioni dei ritardi accumulati nei lavori, che hanno visto aumentare il costo totale, arrivato oggi a 6,3 milioni di euro e a cui aggiungeranno 1,4 milioni di euro per l’idroscivolo; cosa resta ancora da fare e quando è prevista la data di riapertura».
Piscina di Pré-Saint-Didier, l’iter
L’assessore alle Opere pubbliche, Davide Sapinet, ha ripercorso tutta la telenovela legata alla piscina di Pré-Saint-Didier, con l’intenzione iniziale di chiuderla al pubblico nel 2021 e 2022, per permetterne il risanamento dal punto di vista energetico.
Come noto, nel 2018, erano poi emersi problemi strutturali, che hanno portato alla chiusura anticipata.
Da qui la necessità di intervenire, anche con l’ampliamento del centro natatorio.
Poi, dal 2020, il Covid, l’aumento dei prezzi legato al Superbonus e il conseguente obbligo di rivalutare i prezzi dei materiali hanno fatto il resto.
«Tutto ciò ha causato uno slittamento complessivo di oltre un anno – ha spiegato Sapinet -. Nel corso delle lavorazioni è emersa anche la necessità di sostituire completamente tutti gli impianti esistenti, a causa di nuove normative e per ottenere le certificazioni necessarie. Va inoltre ricordato che la piscina è un’opera firmata dall’architetto Gio Ponti e, in quanto considerata bene “documento”, ha richiesto ulteriori accortezze progettuali e autorizzative».
Ancora, nel 2025, Vigili del fuoco e Deval hanno riscontrato la necessità di ulteriori interventi sugli impianti, dell’adeguamento antincendio e della messa a norma di locali tecnici.
Piscina di Pré-Saint-Didier: fine dei lavori a luglio 2025
Ecco, quindi, che la nuova fine dei lavori è slittata «a luglio 2025 – ha continuato Davide Sapinet -. Il termine non potrà essere superato senza l’applicazione delle penali contrattuali».
Quindi, la riapertura al pubblico della piscina di Pré-Saint-Didier avverrà «subito dopo il completamento dei collaudi, che sono già in fase di organizzazione per evitare ulteriori ritardi – ha rivelato ancora l’assessore -. Nel dettaglio, sono in fase di completamento la posa dei rivestimenti e delle piastrellature interne al piano vasca, agli spogliatoi e agli spazi comuni. Seguiranno le tinteggiature, l’installazione dell’illuminazione, degli arredi, dei sistemi di controllo accessi e dei lavori esterni. Il risultato finale sarà un’opera completamente rivista, sia dal punto di vista estetico che funzionale».
Per garantire il rispetto delle ultime tempistiche, poi, «insieme alle strutture abbiamo provveduto a effettuare specifici sopralluoghi, anche con la partecipazione dell’amministrazione comunale, nei mesi di gennaio, febbraio, aprile e maggio 2025».
Ganis: «Finalmente una data presunta di apertura»
Non ha lesinato critiche Christian Ganis.
«Finalmente, abbiamo una data presunta di apertura – ha concluso il consigliere di Forza Italia -. Non possiamo, però, non rilevare come ci sia stata una mancanza di attenzione nella gestione degli interventi: quando un cantiere si prolunga per anni, è lecito chiedersi se vi sia stata un’adeguata pianificazione iniziale, un monitoraggio costante dei lavori e la capacità di risolvere gli imprevisti. Questi ritardi hanno causato un grave danno economico per le strutture ricettive e commerciali e danno la percezione di uno spreco di denaro pubblico».
(re.aostanews.it)