Tirocini di inclusione e percorsi socioeducativi per 120 persone fragili
Il progetto RiAttivazioni in Rete vuole sostenere le persone in difficoltà grazie all'intervento di una équipe multidisciplinare
Tirocini di inclusione e percorsi socioeducativi per 120 persone fragili.
Tirocini lavorativi di inclusione e percorsi socioeducativi per aiutare le persone che si trovano in situazione di fragilità o di indigenza con l’obiettivo di reinserirli socialmente.
È stato presentato questa mattina RiAttivazioni in Rete, il progetto degli assessorati alle Politiche Sociali e Formazione e Lavoro, frutto di una coprogettazione che coinvolge il Dipartimento delle Politiche Sociali con importanti soggetti del territorio come Arer, Celva, Caritas, Fondazione Comunitaria e le cooperative sociali Mont-Fallère e cooperativa L’Esprit à l’Envers.
RiAttivazioni in Rete: 120 destinatari
Sono 120 i destinatari delle misure previste da RiAttivazioni in Rete mentre sono 32 le settimane di tirocinio lavorativo offerto dal progetto.
Una settantina di persone sono impegnate nei tirocini lavorativi mentre una cinquantina sono stati coinvolti in percorsi socioeducativi; qualcuno è impegnato in entrambi i filoni del progetto.
Equipe multidisciplinare e figure specializzate
«Rafforziamo gli interventi sul territorio per sostenere le persone in condizioni di difficoltà facilitandone l’accesso ai servizi e valorizzandone la partecipazione sociale e l’autonomia personale – spiega l’assessore alle Politiche Sociali Carlo Marzi.
La presa in carico e l’assistenza si sviluppano secondo il modello multidisciplinare che è garantito da un’équipe di specialisti composta dall’assistente sociale, dall’educatore professionale e dalle altre figure specializzate che si rendono necessarie a seconda dei bisogni.
Ciò consente di strutturare servizi e sostegni maggiormente efficaci, personalizzati secondo le diverse necessità delle persone e delle situazioni di difficoltà in cui le stesse vivono. Abbiamo integrato il fondo nazionale con circa ulteriori 170 mila euro con risorse regionali, proprio per aumentare le possibilità di aiuto alle persone che si trovano in condizione di fragilità economica e sociale».
Inclusione lavorativa per garantire dignità e autonomia
Di autonomia e dignità ha parlato l’assessore alla Formazione e Lavoro Luigi Bertschy.
«L’inclusione lavorativa è uno strumento fondamentale per garantire dignità e autonomia alle persone in situazioni di fragilità – dichiara l’assessore Luigi Bertschy.
Con il progetto RiAttivazioni in Rete, vogliamo offrire opportunità concrete di inserimento occupazionale attraverso percorsi su misura che valorizzino le competenze e incentivino la formazione.
Grazie alla collaborazione con il Centro per l’impiego e con le cooperative sociali, possiamo costruire percorsi efficaci per il reinserimento lavorativo e il miglioramento delle competenze professionali.
Ritengo essenziale un approccio che coniughi inclusione sociale e sviluppo economico, perché garantire occasioni lavorative alle fasce più vulnerabili significa rafforzare il tessuto produttivo e sociale della nostra regione.
Il lavoro non è solo fonte di reddito, ma anche leva di crescita personale e comunitaria».
Il commento del presidente del Celva Micheletto
«Da diversi anni il Celva rende parte a svariate co-progettazioni nell’ambito della definizione degli interventi sociali a regia regionale – spiega il presidente del Consorzio degli enti locali della Valle d’Aosta Alex Micheletto aggiunge -.
Nello specifico, la collaborazione degli enti locali per la realizzazione di misure e servizi essenziali per i cittadini e, in particolare, per le persone in condizione di difficoltà, si conferma come una modalità efficace e concreta di integrazione, che consente di mettere a fattor comune e valorizzare tutte le risorse sul territorio.
L’adesione del Celva a RiAttivazioni in Rete si traduce non solo nella promozione delle finalità e delle azioni del progetto presso le amministrazioni locali, ma anche nel supportare concretamente l’adesione dei singoli Comuni ai fini dell’attivazione della misura di gruppo di reinserimento occupazionale e lavorativo rivolta ai soggetti più fragili.
17 Comuni coinvolti nei tirocini di inclusione
«I Comuni coinvolti nella sperimentazione e che accolgono la squadra di lavoro coordinata dalla cooperativa Mont Fallère sono 17, per un totale di 32 settimane di lavoro da febbraio a ottobre 2025».
L’équipe multidisciplinare è composta dall’assistente sociale competente per territorio, da un educatore professionale e da altre figure professionali coinvolte nella presa in carico dei beneficiari quali gli operatori esperti in inserimento lavorativo, i case manager del Centro per l’impiego e altre figure specialistiche, al fine di predisporre interventi individualizzati capaci di rispondere ai bisogni in maniera integrata.
Il progetto, attivo dal 1° gennaio 2025 e con termine previsto il 30 aprile 2026, è finanziato per 913.739,23 euro, a valere sul Fondo povertà, quota servizi in capo al Dipartimento Politiche sociali.
A questa somma sono state aggiunte integrazioni a valere sul fondo regionale per un totale di 169.660,80 euro, permettendo di includere tra i beneficiari del servizio anche coloro che non rientrano nei target individuati dal Fondo povertà ma che si trovano comunque in situazione di fragilità estrema.
(re.aostanews.it)