La grande fotografia torna al Saint-Bénin con Brassaï, l’occhio di Parigi
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CULTURA
di Erika David  
il 18/06/2025

La grande fotografia torna al Saint-Bénin con Brassaï, l’occhio di Parigi

La nuova mostra fotografica dedicata al fotografo adottato da Parigi sarà inaugurata il 18 luglio al Centre Saint-Bénin di Aosta

La grande fotografia internazionale torna al Saint-Bénin.

Il sito espositivo di Aosta accoglierà dal 19 luglio al 9 novembre 2025 la mostra Brassaï. L’occhio di Parigi, dedicata al fotografo ungherese naturalizzato francese.

L’esposizione è curata da Philippe Ribeyrolles, studioso e nipote del fotografo che detiene un’inestimabile collezione di stampe di Brassaï  e un’estesa documentazione relativa al suo lavoro di artista.

In esposizione oltre 150 stampe d’epoca, oltre a sculture, documenti e oggetti appartenuti al fotografo, con particolare attenzione alle celebri immagini dedicate alla capitale francese e alla sua vita.

Brassaï

Gyula Halász nasce in Ungheria, a Brassó, nel 1889, si trasferisce a Parigi con la famiglia appena bambino, si forma a Budapest, e in seguito si trasferisce a Berlino. Qui inizia la sua carriera da giornalista che gli permette di viaggiare molto per raccontare storie, ma quando decide di trasferirsi a Parigi sceglie di dedicarsi maggiormente alla fotografia esplorandone le varie possibilità artistiche, diventando Brassaï, l’occhio vivo della fotografia come lo definisce Henri Miller.

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Appassionato di immagini si cimenta anche nel cinema, arrivando a vincere, nel 1956 con Tant qu’il y aura des bêtes, il Grand Prix Speciale della Giuria come film più originale al Festival di Cannes.

Le sue fotografie dedicate alla Ville Lumière – dai quartieri operai ai grandi monumenti simbolo, dalla moda ai ritratti degli amici artisti, fino ai graffiti e alla vita notturna – sono oggi immagini iconiche che nell’immaginario collettivo identificano immediatamente il volto di Parigi.

«Esporre oggi Brassaï – afferma Ribeyrolles – significa rivisitare quest’opera meravigliosa in ogni senso, fare il punto sulla diversità dei soggetti affrontati, mescolando approcci artistici e documentaristici; significa immergersi nell’atmosfera di Montparnasse, dove tra le due guerre si incontravano numerosi artisti e scrittori, molti dei quali provenienti dall’Europa dell’Est, come il suo connazionale André Kertész. Quest’ultimo esercitò una notevole influenza sui fotografi che lo circondavano, tra cui lo stesso Brassaï e Robert Doisneau».

A interessare Brassaï è il lato umanista della fotografia che si caratterizza per la presenza essenziale di donne, uomini e bambini all’interno dei suoi scatti, senza dimenticare la sua esplorazione dei muri di Parigi e dei loro innumerevoli graffiti.

Invitato a esporre al Moma di New York, Brassaï avvia una assidua collaborazione con la rivista Harper’s Bazaar,ritraendo molti protagonisti della vita artistica e letteraria francese, con i quali era solito socializzare.

Dal 19 luglio al 9 novembre, dal martedì alla domenica (h.10-13 e 14-18), ingresso 8 euro, ridotto 6 euro. Ingresso gratuito per i minori di 18 anni. Mostra inserita nel circuito Abbonamento Musei.

(e.d.)

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