Il turismo caseario, un valore per le cooperative di montagna
Roma, 19 giu. (askanews) – Agriturismi, gelaterie, musei, spacci e programmi di degustazione: oggi le cooperative lattiero-caseariadi montagna si organizzano per accogliere il flusso crescente di turismo slow con un’offerta di servizi che va oltre la mera produzione di latte e formaggi. Se da un lato, dunque, i prodotti lattiero-caseari rappresentano un valore aggiunto per le destinazioni turistiche, dall’altro, le cooperative hanno saputo in questi anni offrire delle esperienze territoriali e gastronomiche capaci di coinvolgere il visitatore a favore di un circolo virtuoso.
Lo confermano anche i dati del “Primo rapporto sul turismo ed il mondo caseario, 2024”, curato da Roberta Garibaldi per l’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, secondo cui il 32,7% dei turisti italiani ha partecipato ad almeno un’attività legata al mondo del formaggio negli ultimi tre anni, con un aumento del 7,3% rispetto al 2021.
In Alto Adige, nella valle Pusteria, la Latteria Sociale Tre Cime Mondolatte ha ripensato le proprie strutture e ha sviluppato delle proposte tematiche per arricchire l’esperienza di viaggio dei turisti. Una galleria con ampie vetrate consente ai visitatori di seguire il ciclo di produzione assistendo in diretta al lavoro dei casari. “Questa iniziativa rappresenta un ottimo esempio di come si possa unire tradizione casearia e accoglienza turistica. Offrire ai visitatori la possibilità di osservare la produzione dal vivo e conoscere la cultura del latte attraverso spazi museali e multimediali, valorizza il lavoro dei casari e degli allevatori e rafforza la consapevolezza sul valore della produzione locale e sostenibile”, sottolinea Annemarie Kaser, direttrice Federazione Latterie Alto Adige.
“Il turismo legato al mondo del latte e dei formaggi può potenzialmente contribuire alla rivalutazione e alla rivitalizzazione delle aree montane, non solo nei periodi dei grandi esodi ma anche in tanti altri periodi dell’anno, favorendo una maggiore continuità di introiti per il territorio, le aziende e le comunità locali”, sostiene Giovanni Guarneri del Settore lattiero-caseario di Alleanza delle Cooperative Agroalimentari che continua: “Ecco perché con ‘Think Milk, Taste Europe, Be Smart’, il progetto promosso dal settore lattiero-caseario dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, realizzato da Confcooperative con il cofinanziamento della Commissione europea cerchiamo di suggerire quelle proposte esperienziali che da un lato, avvicinano le nuove generazioni al mondo lattiero-caseario; dall’altro sostengono l’economia di territori montani non sempre vocati al turismo di massa”.