Selvaggio, essenziale, unico: domani va in scena l’Emilius 3559
Il triplo vertical organizzato dall'associazione Becca di Nona 3142 scatta alle 6.30 da Plan Felinaz, al via 50 coppie; Laurent Chuc: «Questi eventi sono l'occasione per sistemare i sentieri e valorizzare le bellezze del nostro territorio»
Selvaggio, essenziale, unico: domani va in scena l’Emilius 3559.
L’evento è studiato e realizzato anche per sistemare un sentiero e valorizzare una delle bellezze del territorio.
Tutto questo – e molto, molto di più – è la nuova proposta dell’associazione Becca di Nona 3142, che dopo l’ottima edizione zero di due anni fa, propone venerdì 1 agosto la sua prima puntata ufficiale.
Una salita a coppie lunga 16.5 chilometri, dal Guido Saba di Plan Félinaz (591 metri sul livello del mare) fino alla madonnina che da quota 3.559 si affaccia sulla plaine d’Aoste.
Un triplo vertical che non ha pari in Valle d’Aosta e che in Italia è presente meno volte delle dita di una mano.
Cinquanta coppie al via dell’Emilius 3559
Una gara non per tutti, alla quale prenderanno parte 50 coppie.
I partecipanti sono stati selezionati dall’organizzazione in base al curriculum.
A firmare questo unicum valdostano è l’associazione Becca di Nona 3142 con la preziosa collaborazione dell’amministrazione comunale di Charvensod.
Il via sarà dato alle 6.30, i partecipanti lasceranno ben presto l’asfalto della ciclabile per arrampicarsi alle frazioni di Bondine, Champex e Ponteille che precedono l’ingresso nel vallone di Comboé.
A quel punto niente svolta verso la Becca di Nona, i protagonisti si dirigeranno verso il rifugio Arbolle, da dove imboccheranno il sentiero che, passando per il colle dei Tre Cappuccini, li porterà in vetta al Monte Emilius.
Laurent Chuc: «Evento organizzato per valorizzare la salita all’Emilius»
«Il nostro territorio è caratterizzato dall’Emilius e dalla Becca di Nona – spiega Laurent Chuc, vice sindaco di Charvensod e anima dell’organizzazione -. Abbiamo deciso di lanciarci in questa iniziativa per valorizzare anche la parte dell’Emilius, in diversi hanno mostrato perplessità e questo ci ha stuzzicato ancora di più. I feedback degli atleti dopo l’edizione zero sono stati super positivi, quest’anno abbiamo ricevuto oltre 100 richieste di partecipazione ed eccoci qua. La gara sarà molto più selvaggia e introspettiva rispetto alla Becca, che è davvero una grande festa collettiva aperta a tutti».
Laurent Chuc: «Organizzare una gara significa migliorare il sentiero di accesso alle nostre bellezze»
«L’impegno è sicuramente grande, ma con le persone giuste a fianco nulla è impossibile – continua Chuc -. Oltre ai sette del team della Becca di Nona, ci saranno circa cinquanta volontari, in alto tutto sarà affidato alle guide alpine e al soccorso della Guardia di Finanza. Le gare, per noi, servono anche a migliorare le condizioni dei sentieri. Con la Becca abbiamo aumentato in maniera esponenziale gli accessi in cima, adesso vogliamo farlo con l’Emilius. La ditta di Alberto Colajanni si sta occupando di sistemare ulteriormente il sentiero, che sarà anche migliorato a livello di segnaletica».
Daniel Thedy e William Boffelli grandi favoriti della prima edizione
I primi ad arrivare in vetta potrebbero provare ad attaccare il muro dei 150 minuti, mentre il tempo massimo per completare la fatica è di 4 ore e 30 minuti.
A provarci saranno sicuramente il gressonaro Daniel Thedy, fresco campione europeo di vertical, e il bergamasco che vive in Valle William Boffelli, favoriti numeri uno alla vittoria.
I due dovranno comunque fare attenzione al francese Julien Michelon (vincitore 24 mesi fa con il connazionale Valentin Noebes in 2h45’21”) e al valdostano Massimo Farcoz e ai gemelli Didier e Jacques Chanoine.
Noemi Junod e Giulia Compagnoni coppia da battere al femminile
Le principali candidate alla vittoria in rosa sono le azzurre dello scialpinismo Noemi Junod e Giulia Compagnoni.
Le possibile outsiders sono Francesca Travi e Sabrina Bendotti (a segno nel 2023 in 3h36’37″) e le gressonare Giulia Zanovello e Katrin Bieler.
L’Emilius 3559 ricorda Denis Trento
L’Emilius 3559 ricorderà Denis Trento, il 41enne di La Salle tragicamente scomparso nella primavera dell’anno scorso.
Il campione del Centro Sportivo Esercito aveva corso l’edizione zero insieme al cognato Didier Chanoine, completando la competizione in 2h53’27”.
Gli organizzatori, in collaborazione con Grivel e Karpos, hanno istituito un premio per ricordare il vincitore del Trofeo Mezzalama 2009.
Ad aggiudicarselo sarà la coppia che si avvicinerà di più al tempo firmato dal Biondo due anni fa.
«Denis è stato la personificazione dello spirito con cui noi vediamo lo sport e organizziamo le gare – sottolinea Chuc -. È sempre stato uno spirito libero, leggero, che amava mettersi in gioco e godere della natura».
(d.p.)