Vigili del fuoco e forestali, i sindacati: «Leggi da approvare entro fine anno o torneranno le proteste»
Mauro Cretier, Franco Trèves, Eleine Krieger Garcia e Roberto Uva
POLITICA & ECONOMIA
di Alessandro Bianchet  
il 01/08/2025

Vigili del fuoco e forestali, i sindacati: «Leggi da approvare entro fine anno o torneranno le proteste»

Cgil, Cisl, Savt e Conapo hanno presentato il documento da far firmare ai partiti politici per far approvare entro il 31 dicembre i disegni di legge riguardanti i due corpi; spunta anche il caso articolo 2 per i Forestali

L’impegno di approvare i disegni di legge riguardanti vigili del fuoco e forestali entro il 31 dicembre 2025, ma anche la scoperta di un papocchio sul documento riguardante il corpo assorbito, a livello nazionale, dall’Arma.

Vigili del fuoco e forestali: l’ultimatum alla politica

Ruota intorno a questi due elementi il day after dell’incontro tra sindacati e amministrazione regionale, prima tappa del raffreddamento dello stato di agitazione (indetto da Cgil, Cisl, Savt e Conapo) a seguito della mancata approvazione dei disegni di legge sull’organizzazione e il funzionamento dei due corpi nel comparto sicurezza e soccorso.

«Veniamo da un lungo percorso di mobilitazione e lotta per vedere riconosciuti i diritti a vigili del fuoco e forestali, ma ogni volta che siamo vicini al risultato, la politica si dimentica di mantenere gli impegni – tuona la neo segretaria della Fp Cgil, Eleine Krieger Garcia -. La mancata conclusione dell’iter legislativo darebbe solamente avvio al lungo percorso di contrattazione e definizione delle regole del gioco e in questo modo allunga ulteriormente l’agonia: siamo molto delusi, i lavoratori, per l’ennesima volta, non si sono sentiti valorizzati».

Vigili del fuoco e forestali: incontro interlocutorio e ultimatum

Con l’incontro di palazzo regionale «senza risultati» e comunque riaggiornato a mercoledì pomeriggio, con sindacati e parte datoriale a chiedere di portare a termine «l’intenso lavoro», la Fp Cgil ha visto «l’ennesima Giunta che non dà risposte».

Da qui, dopo aver affrontato la parte tecnica con lo stato di agitazione, ecco la decisione di lottare sul piano politico.

La dichiarazione di impegno politico

Il documento che impegna i partiti politici

Ecco quindi l’idea di presentare una vera e propria dichiarazione di impegno politico, rivolta ai partiti in consiglio regionale, ma in realtà a tutte le forze politiche.

Questa, in parole povere, ricorda la necessità di disciplinare ordinamento e funzionamento dei due corpi nel comparto di sicurezza.

«Considerato che i disegni di legge n. 201 e n.199, relativi al Corpo Forestale della Valle d’Aosta ed al Corpo Valdostano dei Vigili del Fuoco, sono stati rinviati alla prossima legislatura, si ritiene indispensabile che le forze politiche s’impegnino, qualora avranno incarichi di Governo, ad approvarli con eventuali modificazioni, ad inviarli alle commissioni competenti e ad inserirli nell’ordine del giorno del futuro Consiglio Regionale entro e non oltre il 31.12.2025 – si legge nei fogli -. La sottoscrizione del presente documento costituisce pertanto obbligo politico ad adempiere a quanto sopra nelle tempistiche ivi previste con la consapevolezza che, laddove tale impegno politico non dovesse essere rispettato, il personale coinvolto perseguirà, per il tramite delle organizzazioni sindacali promotrici della presente iniziativa, le forme di lotta consentite per legge».

Insomma, o si prende l’impegno e lo si porta a termine o le proteste ripartiranno, anche più forti e vigorose.

Per sottoscriverlo, però, le forze politiche avranno tempo fino a mercoledì 6 agosto alle 12, prima del nuovo incontro in Regione.

«Chiediamo di riprendere i disegni di legge, riportarli in Giunta, scaricarli alle commissioni e al Consiglio entro la fine di dicembre – continua il segretario del Savt Fp, Mauro Crétier -. Tempi troppo celeri? La squadra tecnica ci ha assicurato sulla fattibilità: ci saranno cinque consigli e, visto che tanti impegni partirebbero dal 1° gennaio, alla fine non accumuleremmo ritardo».

Vigili del fuoco: «Mancano ancora ordinamento e sistema previdenziale»

Non le manda a dire Roberto Uva, segretario regionale del Conapo, sigla principale dei vigili del fuoco.

«Eravamo convinti del risultato, che peraltro sarebbe stato condiviso al 95%, ma avrebbe rappresentato solamente l’inizio dell’iter, visto che poi manca tutta la parte di contrattazione – ha spiegato Uva -. Ricordo, poi, che dopo la regionalizzazione di 25 anni fa, non siamo ancora arrivati nemmeno a definire l’ordinamento e l’adeguamento del sistema previdenziale, che aspettiamo dal 2014: non è normale che in una stessa caserma convivano due sistemi differenti».

Il caso articolo 2

In tutta la discussione relative ai disegni di legge, ecco emergere anche un papocchio, riguardante l’articolo 2 del documento relativo ai Forestali, peraltro ancora in attesa dell’assegno di funzione.

«Nell’approvazione in Giunta, è stata cassata la parte relativa all’articolo 2, ossia relativa alle competenze del Corpo forestale, con il riferimento puntuale ai corpi di polizia a ordinamento civile, come carabinieri, vigili del fuoco e guardia di finanza – ha esclamato Franco Trèves, delegato del Savt -. L’ufficio legislativo ha tolto i riferimenti senza dirci niente, avvisando solamente per missiva i corpi e l’ufficio personale. Ma questo è un problema, perché si rischia di vedere messe a repentaglio la norma di attuazione e l’intero percorso. Potremmo trovarci con il nuovo disegno di legge, ma poi in realtà senza competenze specifiche».

Frecciata alla Uil

La conferenza stampa di Cgil, Cisl, Savt e Conapo non poteva che riservare una frecciata alla Uil e in particolare alla segretaria Ramira Bizzotto, che dopo la mancata adesione allo stato di agitazione (subordinata dalle altre sigle alla presentazione di una dichiarazione d’impegno ai partiti politici – quella presentata oggi -), aveva definito proprio tale tentativo di accordo una sorta di «voto di scambio».

«Sono affermazioni gravi – concludono Crétier e Krieger Garcia -. Se non è stato compreso ciò che stiamo cercando di ottenere, in condivisione con i lavoratori, diventa ancora più grave. La terra che si sparge colpisce anche loro e valuteremo di prendere provvedimenti nelle sedi opportune».

(alessandro bianchet)

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