Merano celebra tradizione dolciaria tra storia e cultura mitteleuropea
Milano, 31 ago. (askanews) – A Merano (Bolzano), da sempre ponte fra cultura italiana e mitteleuropea, la tradizione dolciaria fonde le influenze viennesi e asburgiche con i sapori alpini, dando vita a un patrimonio unico che si ritrova nelle pasticcerie storiche e nei caffè del centro.
Protagonista assoluto è lo strudel di mele, simbolo della cucina casalinga dell’Alto Adige, servito caldo con zucchero a velo e accompagnato da panna montata o salsa alla vaniglia. Accanto a lui si colloca la torta Sacher, icona della pasticceria viennese con la copertura di cioccolato fondente e la confettura di albicocche.
Tra le specialità identitarie spicca il Kastanienherz, o cuore di castagna. Nato nel Dopoguerra a Bolzano per una festa di fidanzamento, è un dessert a base di purea di castagne e cioccolato modellato a forma di cuore, arricchito da panna montata. Dolce tipicamente autunnale, è oggi considerato uno dei simboli della pasticceria locale.
Nelle pasticcerie della deliziosa cittadina altoatesina trova spazio anche il Kaiserschmarrn, la cosiddetta “frittata dell’imperatore”. Preparato con uova, farina, latte e zucchero, viene spezzettato in padella, caramellato con burro e servito con zucchero a velo e confetture di ribes o mirtilli rossi. Si tratta di un piatto della tradizione alpina che, assieme agli Strauben, rappresenta l’essenza del comfort food di montagna.
A completare il percorso, i Marillenknodel, canederli dolci all’albicocca diffusi in Austria, Boemia e Trieste e riconosciuti anche in Alto Adige come prodotto agroalimentare tradizionale. La loro variante locale, con frutta proveniente da zone vocate come la Val Venosta, testimonia ancora una volta la capacità della tradizione meranese di trasformare i dolci in cultura e memoria.
Con il suo fascino liberty e la sua eredità mitteleuropea, Merano conferma così la propria identità di città capace di trasformare la dolcezza in un linguaggio culturale, tra tradizione, memoria e gusto.