ATTUALITA'
di Erika David  
il 03/10/2025

Aosta: circa 2.000 persone in corteo per lo sciopero generale, dall’Arco d’Augusto a piazza Chanoux al grido di «Free Palestine»

Studenti, insegnanti, dirigenti scolastici, lavoratori, famiglie hanno risposto all'appello di Cgil e sono scesi in piazza per lo sciopero generale a sostegno di Gaza, della Palestina e della Global Sumud Flotilla

«Sì, si può fare uno sciopero generale per salvare la nostra umanità, abbiamo disobbedito, ci siamo!» le parole di Raimondo Donzel riassumono lo spirito con cui studenti, insegnanti, dirigenti scolastici, lavoratori, famiglie hanno risposto all’appello di Cgil e sono scesi in piazza per lo sciopero generale a sostegno di Gaza, della Palestina e della Global Sumud Flotilla.

Questa mattina all’Arco d’Augusto centinaia di persone che si sono radunate per ascoltare i discorsi dei rappresentanti sindacali, del mondo dell’associazionismo, degli studenti e di semplici cittadini che hanno voluto dire la loro per gridare all’orrore per questa guerra e tutte le guerre e testimoniare solidarietà e vicinanza alla popolazione di Gaza e agli attivisti della Global Sumud Flotilla.

Piazza Arco d’Augusto ha continuato a riempirsi fino al momento del corteo, autorizzato all’ultimo momento dalle forze dell’ordine, che ha visto sfilare in modo pacifico fino in piazza Chanoux, con una deviazione imprevista sotto Palazzo Regionale, circa duemila persone al grido di «Free free Palestine!».

I discorsi all’Arco d’Augusto

In piedi su una delle sedute di marmo all’Arco d’Augusto, microfono in mano, Vilma Gaillard, segretaria della Cgil Valle d’Aosta, ha subito messo le cose in chiaro.

«Siamo qui per i diritti violati, per questo abbiamo indetto lo sciopero» dice Gaillard spiegando perché le piazze si sian mobilitate nonostante l’altolà del Garante che ne ha dichiarato l’illegittimità.

«La mobilitazione è un atto necessario per denunciare l’aggressione subita dalla Flotilla e difendere i diritti di tutti, anche dei lavoratori e degli studenti, scesi in piazza numerosi a dispetto di quanto si dica del loro scarso interesse».

«La Flotilla ha avuto il merito di portare al centro della questione politica la questione palestinese – aggiunge ancora Gaillard -. Il sindacato deve intervenire perché noi crediamo in un’economia di pace e il nostro lavoro lo facciamo quotidianamente, al contrario di chi, come la presidente, scusate ma non posso esimermi dal rispondere a un intervento becero, parla di weekend lungo, senza capire che i cittadini hanno bisogno di lavorare».

«Chi oggi rinuncia al salario si batte non solo per Gaza, ma perché una piccola élite che non ha mai dovuto battersi per il lavoro, non può permettersi di giudicare chi lotta per i propri ideali».

«Siamo in piazza per chiedere il cessate il fuoco a Gaza e portare sostegno alla Flotilla. Siamo qui per chiedere il riconoscimento dello Stato palestinese e denunciare governo di Netanyahu, e di chi lo sostiene» conclude Gaillard.

Claudio Albertinelli, segretario del Savt Vallé d’Aoste, che ha aderito al presidio organizzato da Cgil, esprime «rammarico che non ci siano tutti i sindacati, ci sono temi che vanno oltre a tutto e la pace è uno di questi».

«Lo sciopero è assolutamente lo strumento giusto per manifestare e sta ai sindacati mettere insieme le masse e fare in modo che non succeda nulla – aggiunge Albertinelli -. Siamo persone pacifiche che sventolano il loro pensiero, anche questa piccola Valle d’Aosta può servire per sostenere la volontà che questo conflitto abbia fine».

Cristina Marchiaro (Filt Cgil) ricorda che durante lo sciopero i servizi essenziali sono garantiti «e se ci sono dei disagi chiediamo scusa, ma abbiamo il diritto di essere qui a manifestare», Donzel (Anpi) sottolinea come «la Flotilla ha saputo accendere i nostri cuori, i cuori di tutti. Siamo qui senza bandiere di partito per fare politica, Flotilla ha aperto una strada che altri avevano chiuso» e Luigi Bolici (Savt École) dice «è un onore essere qui, in una piccola regione che sa esprimere un grande cuore».

(erika david)

 

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