Pont-Saint-Martin: alla Thermoplay 10 esuberi e 7 dipendenti ricollocati
Gli impiegati che perderanno il lavoro avranno dalle 5 alle 24 mensilità. L'accordo sarà firmato il 14 ottobre
Dieci esuberi – anziché i 17 licenziamenti prospettati inizialmente – e sette dipendenti ricollocati, con la possibilità di far restare altre due persone in azienda seppur demansionate e con salario ridotto (per loro volontà). Gli impiegati che perderanno il lavoro avranno dalle 5 alle 24 mensilità.
È questo l’accordo raggiunto nei giorni scorsi tra i sindacati e la Thermoplay di Pont-Saint-Martin, e illustrato stamane nel corso di un’assemblea dei lavoratori con Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil, Savt Industrie e le Rsu. Dovrà quindi essere stilata, come previsto per legge, una lista dei dipendenti per carichi di famiglia, anzianità e professionalità.
Il 14 ottobre la firma dei due accordi
Il 14 ottobre prossimo, nella sede di Confindustria Valle d’Aosta, è prevista la firma dei due accordi, su esuberi e parte economica.
La Thermoplay, azienda specializzata nella progettazione e produzione di sistemi d’iniezione a canale caldo per lo stampaggio di materie plastiche, occupa 202 persone; nei mesi scorsi un fondo statunitense ha acquisito quello che già possedeva l’azienda.
Esuberi negli uffici acquisti, finanza e commerciale
Secondo le organizzazioni dei lavoratori, gli esuberi negli uffici acquisti, finanza e commerciale deriverebbero da una volontà di esternalizzazioni di questi settori.
Il segretario Fiom Cgil Valle d’Aosta
«I licenziamenti sono stati ridotti, anche se l’obiettivo della parte sindacale era di azzerarli. Siamo riusciti ad arrivare a circa la metà. La parte economica per chi uscirà sarà quasi il doppio di quella proposta inizialmente dall’azienda», commenta Fabrizio Graziola, segretario generale Fiom Cgil Valle d’Aosta. «A inizio settembre l’azienda aveva chiesto la soppressione di 17 posti di lavoro. Ora i 17 sono diventati 10, perché 7 su 17 rimangono e saranno ricollocati con mansioni similari e lo stesso stipendio. Per 2 persone c’è la possibilità di un demansionamento con relativa riduzione dello stipendio. Dovrà crearsi una graduatoria, secondo criteri di legge: anzianità, carichi di famiglia e professionalità (incluso il titolo di studio)».
«Un secondo accordo riguarda la proposta economica dell’azienda, che abbiamo quasi raddoppiato, arrivando a un range tra minimo 5 mensilità a massimo 24, che vanno di pari passo con l’anzianità. Per i lavoratori si cercheranno insieme altre collocazioni. L’obiettivo è far tornare tutti e 17 a lavorare», conclude Graziola.
Credit: foto Fiom Cgil VdA
(elena rembado)