Grattacieli del Quartiere Cogne: lunedì via all’abbattimento anche del secondo edificio
Cantiere in anticipo sul cronoprogramma. Come anticipato dall'assessore ai Lavori pubblici uscente, Corrado Cometto, scocca l'ora anche dell'edificio più grande, che verrà demolito a partire da lunedì
Grattacieli del Quartiere Cogne: lunedì 13 ottobre inizierà l’abbattimento anche del secondo palazzo.
Insomma, come anticipato a Gazzetta Matin dall’assessore ai Lavori pubblici uscente, Corrado Cometto, corre veloce il cantiere che porterà alla scomparsa dei due edifici (il primo è già stato abbattuto) per lasciare posto a un’area verde.
Grattacieli: lunedì l’abbattimento del secondo palazzo
E la conferma arriva dal post social del Comune di Aosta, che conferma l’anticipo del cantiere rispetto ai programmi.
In particolare, il post su Facebook parla del «risveglio di Zeus» il macchinario da 200 tonnellate dell’impresa Armofer, che si sta occupando della demolizione.
«Zeus è tornato in azione – si legge nel post -. E a partire da lunedì 13 ottobre comincerà a mordere anche il “grattacielo alto” superstite (40 metri) con un anticipo sul cronoprogramma consentito anche dall’esito positivo dei controlli anti-amianto sulle macerie del fratello minore già abbattuto».
L’altra novità riguarda l’installazione, nell’area di cantiere, lungo il passaggio pedonale da via Pollio Salimbeni a via Capitano Chamonin e sul lato est, di «pannelli esplicativi che illustrano ai passanti che cosa si sta realizzando, le modalità e il progetto di riqualificazione dell’area».
Demolizione dei grattacieli: il cronoprogramma
L’anticipo sul cronoprogramma, come detto, era già stato anticipato a Gazzetta Matin dall’assessore ai Lavori pubblici uscente, Corrado Cometto.
Il piano iniziale dell’operazione da 5,1 milioni di euro, che prevede l’abbattimento con la tenica top-down, con il “mostro” Liebherr Zeus R 980 dei grattacieli, nonché lo smaltimento dei resti, parlava di tempistiche stimate in 3-4 mesi per la demolizione di ogni palazzo (rispettivamente di 9 e 12 piani fuori terra, senza tenere conto dei due piani di garage) e lo smaltimento dei resti, considerati pericolosi per la presenza di amianto.
«Le cose, però, stanno andando meglio del previsto – aveva evidenziato Corrado Cometto -. Il primo grattacielo, il più piccolo, è stato abbattuto, lasciando ovviamente mucchi di materiale di risulta. Si è messa così in moto la macchina che separa il calcestruzzo dalle armature in acciaio (operazione ora conclusa ndr.). Queste saranno recuperate in un centro apposito, mentre il conglomerato cementizio, piastrelle e altri materiali saranno analizzati, poi in caso di contaminazione saranno mandati in discarica, oppure utilizzati come materiale di risulta per riempire di due piani delle autorimesse, così da creare la base per il futuro parco. Attualmente, però, dalle prime analisi non sono state rilevate tracce di amianto».
I tempi, come detto, si accorciano.
«Il primo abbattimento è stato effettuato in un mese ed è difficile fare una stima attendibile su un cantiere come questo – aveva continuato Cometto -. Dopo lo smaltimento si è deciso di procedere con l’edificio più alto, ma queste sono tutte valutazioni che spettano al direttore dei lavori e all’impresa nell’ambito delle autonomie del contratto di servizio».
(alessandro bianchet)
