La 18ª Arrancabirra è di Neganov, Ghiglia e Nettuno con i suoi cavallucci marini
L'Arrancabirra goliardia, il trail che festeggia la fine della stagione delle gare di corsa in montagna, ha compiuto 18 anni sotto il segno degli dèi
«Un’edizione epica nel vero senso della parola», parola di Alessandra Nicoletti, presidente di VDA Trailers. L’Arrancabirra ha chiuso sabato 11 ottobre, a Courmayeur, la stagione di gare di corsa in montagna nel solito bagno di folla, festa e… bionda.
«Abbiamo ospitato tutto il pantheon del trail e dimostrato ancora una volta che la mitologia più bella è quella dell’amicizia e della corsa, anche grazie ai nostri 150 Involontari. L’Arrancabirra è stata la ciliegina sulla torta di un’annata indimenticabile, che ci offre un grande slancio per la prossima stagione» conclude Nicoletti.
Mitologia e divinità era il tema dell’edizione 2025 di una delle gare più pazze dell’arco alpino.
Come sempre i concorrenti non si sono risparmiati e se ne son viste di ogni colore: Anubi in sandali da trail, Thor con i martelli sostituiti da boccali da litro, gli immancabili senatori, samurai redivivi, draghi cinesi che ansimavano al secondo chilometro, valchirie in calzamaglia e persino un Atlante che ha cercato di corrompere i giudici con polenta e birra artigianale. C’erano Nettuni e Meduse, Leprechaun che litigavano con i Signori delle tenebre, dèi del metal e anche un Maradona che palleggiava con una lattina di birra.
I risultati
Per la cronaca hanno vinto l’Eros (di Polloniana memora) o Cupido Maxim Neganov, che si è scolato 6 birre e coperto i 18 km in 2h34’34” e la strega Martina Ghiglia in 3h11’56”, Desy con Luca Stuffer nella categoria CCC (Cane con Corridore o Corridore con Cane), Nettuno con i suoi cavallucci marini come miglior costume.
Incredibile ma vero c’è ancora qualcuno che corre seriamente anche all’Arrancabirra.
Il Trofeo Hurzeler-Grivel è andato a Marco Belfrond (3h05’11) e Mathilde Chamel (3h46’37”).
Dettagli e commenti su Gazzetta Matin in edicola lunedì 13 ottobre
(re.aostanews.it)