Presunte irregolarità su permesso di costruire in sanatoria a La Salle: la procura chiude l’indagine
Gli accertamenti sono stati portati avanti dalla guardia di finanza
La procura di Aosta ha chiuso nelle scorse settimane le indagini sulle presunte irregolarità relative al rilascio di un permesso di costruire in sanatoria di un immobile a La Salle.
La vicenda era stata anticipata da Gazzetta Matin a maggio. Gli accertamenti, affidati alla guardia di finanza, sono stati particolarmente complessi e, nel corso dell’inchiesta, la procura si è avvalsa anche di una consulenza tecnica.
Il permesso di costruire in sanatoria
Il permesso di costruire in sanatoria è uno strumento previsto dall’ordinamento che consente, in sostanza, di legittimare interventi realizzati in assenza del permesso di costruire o in totale difformità ovvero in assenza di segnalazione certificata di inizio attività (in alcune ipotesi) o in totale difformità da essa. Nel caso in cui la demolizione o il ripristino dei luoghi non fossero possibili, si può procedere con l’adozione di questo atto.
In relazione a quello specifico provvedimento, rilasciato un anno e mezzo fa, secondo la procura (pm Giovanni Roteglia) sarebbero state dichiarate e attestate alcune circostanze non corrispondenti al vero nel corso del procedimento amministrativo per l’adozione dell’atto.
Tra queste, per la procura sono state disattese le indicazioni della Sovrintendenza del 2023.
Non solo. Secondo gli inquirenti, sarebbe stata omessa anche una violazione a una legge regionale del 1998, in tema di edilizia. Per i detective, sarebbe avvenuta un’opera di demolizione e ricostruzione.
Il filone amministrativo
L’atto è stato impugnato anche di fronte al Tar della Valle d’Aosta. L’udienza di luglio è stata aggiornata al 29 gennaio, dopo che la difesa della società ricorrente (avvocato Orlando Navarra) ha presentato un’articolata serie di motivi aggiunti. Per le controparti, l’atto è stato invece rilasciato sulla base di presupposti corretti e la richiesta di annullamento deve essere rigettata.
Si tornerà davanti alla giustizia amministrativa all’inizio del 2026, per un altro filone di una vicenda particolarmente complessa.
(t.p.)
