Smart Working, nel 2025 l’85% dei lavoratori è tornato in presenza
Roma, 18 nov. (askanews) – Il Report sulla Retribuzione 2025 di Coverflex, piattaforma leader nella retribuzione flessibile, evidenzia un’inversione di tendenza sulle modalità di lavoro che segna un netto ritorno a un modello più tradizionale ma che, al tempo stesso, sembra entrare in conflitto con le esigenze prioritarie dei dipendenti italiani. I dati sullo smart working, nello specifico, risultano emblematici.
Nel 2025, illustra una nota, l’85% dei lavoratori opera esclusivamente in presenza. Si tratta di un dato in crescita rispetto all’anno precedente (82%). Parallelamente, la modalità ibrida registra un calo, passando dal 15% del 2024 al 12% nel 2025. Questo rafforzamento del modello in presenza sembra scontrarsi con i bisogni più sentiti dai lavoratori: l’equilibrio tra vita privata e professionale, l’autonomia organizzativa e il benessere psicofisico. I risultati del Report evidenziano le conseguenze di questa mancanza di flessibilità: Il 31% delle persone afferma che il proprio lavoro ha un impatto negativo sul benessere psicofisico. Il 23% dei lavoratori indica la difficoltà di conciliare lavoro e vita privata come una delle principali fonti di stress. Tra i più giovani (18-34 anni), questa quota sale al 29%.
A fronte di questi segnali, il modello in presenza continua a rafforzarsi, spesso senza un supporto concreto da parte delle aziende per affrontare le nuove pressioni quotidiane. In un contesto dove la flessibilità operativa si riduce, Coverflex sottolinea l’importanza di compensare con un pacchetto retributivo e di welfare personalizzabile. Questo approccio strategico può fungere da leva per compensare la minore autonomia organizzativa e per dimostrare un impegno concreto verso il benessere e la valorizzazione del personale.
Ma non è tutto, perché la mancanza di riconoscimento e lo stipendio inadeguato stanno spingendo i dipendenti italiani al limite, trasformando l’impegno in esaurimento:
Più di un dipendente su due (54%) ha preso in seria considerazione l’idea di lasciare il proprio impiego per motivi legati al proprio benessere psicologico o fisico.
Le tre principali cause di stress sul posto di lavoro si confermano strettamente legate al pacchetto retributivo e alla valorizzazione del ruolo: Stipendio inadeguato (36%) Carico di lavoro eccessivo (33%) Mancanza di riconoscimento o supporto (24%) Il malessere si acuisce in particolare tra i giovani (18-34 anni), che manifestano segnali di disagio legati alla mancanza di opportunità di crescita e alla difficoltà di conciliare vita privata e professionale.
“I dati emersi dal nostro Report sulla Retribuzione 2025 sono un vero e proprio campanello d’allarme: oltre la metà dei lavoratori considera l’idea di lasciare il proprio impiego a causa dello stress psicofisico, con lo stipendio inadeguato e il carico eccessivo tra le principali cause – ha spiegato Andrea Guffanti, General Manager di Coverflex in Italia – Questo disallineamento tra impegno e riconoscimento è insostenibile e dimostra che il benessere non è un optional, ma un fattore determinante per la produttività e la talent retention. Per noi di Coverflex, che operiamo in modalità full remote comprendendo l’importanza dell’autonomia organizzativa, la soluzione per le aziende che tornano in presenza risiede nel compensare questa minore flessibilità con un pacchetto retributivo moderno. Solo offrendo flessibilità, benefit personalizzati e una reale valorizzazione della persona, le aziende potranno trasformare il malessere in motivazione e attrarre i migliori talenti”.
