Sarà domani l’ultimo saluto a Silvano Vesan, ex sindaco di Châtillon ed ex consigliere regionale
I funerali si terranno giovedì 27 novembre, alle 10, nella chiesa parrocchiale di Châtillon
Lascia un vuoto la scomparsa di Silvano Vesan, figura storica della politica valdostana e del Comune di Châtillon. Nato a Chambave il 15 giugno 1938, dopo il diploma di geometra, conseguì la maturità artistica e, nel 1982, la laurea in architettura.
Come il padre Luigi, Silvano affiancò alla professione tecnica — prima come geometra e poi come architetto, attività che svolse fino al 2013 — un costante impegno nella vita pubblica.
Fu consigliere comunale a Torgnon, membro del cda del Traforo del Monte Bianco, segretario regionale della Democrazia Cristiana, presidente di Finaosta e, infine, consigliere regionale.
Terminato l’incarico in Consiglio Valle, tornò all’amministrazione locale: nel 2000 fu eletto sindaco di Châtillon, restando in carica fino al 2005 alla guida di una lista civica.
Per oltre 20 anni, Silvano Vesan fu anche presidente e fondatore dello Sci Club Châtillon.
Vesan lascia la moglie Vanna Brambilla, i figli Luigi, Roger, Barbara, Michele, Marco e Nathalie, e i suoi 12 nipoti.
Rosario e funerale
I funerali si terranno giovedì 27 novembre alle 10 nella chiesa parrocchiale di Châtillon. Il rosario verrà recitato oggi, mercoledì 26, alle 18.30, sempre nella chiesa parrocchiale.
Il cordoglio delle istituzioni
Il presidente del Consiglio Valle, Stefano Aggravi, ha espresso, a nome dell’Ufficio di Presidenza e dell’intera Assemblea regionale, “profondo cordoglio per la scomparsa di Silvano Vesan, già Consigliere regionale della Democrazia Cristiana nella IX legislatura, dal 1988 al 1990”. In una nota si legge: “Silvano Vesan è stato una figura di riferimento per la vita pubblica valdostana, un amministratore competente e appassionato, che ha dedicato il proprio impegno alla comunità e al territorio a cui era profondamente legato. Alla famiglia, ai figli e ai nipoti rivolgo le più sentite condoglianze a nome di tutto il Consiglio regionale”.
(elena rembado)

