Maxi operazione anti riciclaggio Guardia di finanza di Aosta: 33 indagati, nei guai funzionario Casinò di Saint-Vincent
Perquisizioni in 10 regioni italiane con ordine di sequestro. Le accuse: associazione per delinquere, riciclaggio, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, ricettazione e corruzione di incarico di pubblico servizio
Maxi operazione della Guardia di finanza, su delega della Procura di Aosta, che ha dato seguito ad una ordinanza di sequestro, emessa dal Gip di Aosta, nei confronti di 33 indagati. Gli stessi sono accusati, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere, riciclaggio, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, ricettazione e corruzione di incarico di pubblico servizio. Nei guai un funzionario del Casinò di Saint-Vincent.
Perquisizioni in 10 regioni
Oltre 150 finanzieri stanno esenguendo decine di perquisizioni in 10 regioni, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, passando per Piemont, Lombardia, Toscana, Molise, Calabria, Liguria, Puglia, Campania e Lazio, finalizzate a cautelare denaro contante, conti correnti, disponibilità finanziarie e immobili per un ammontare di 5 milioni di euro. Valore che, secondo gli indizi fino a oggi rilevati dagli inquirenti, sarebbe provento di attività criminosa.
La Procura di Aosta fa sapere che l’attività scaturisce da complesse e articolate indagini di polizia giudiziaria condotte, anche mediante intercettazioni telefoniche, ambientali, video e telematiche, dal Nucleo di Polizia economico finanziaria. Tali indagini evidenzierebbero la presenza di un sodalizio criminale dedito al riciclaggio di denaro, provento essenzialmente di delitti fiscali attribuibili, a livello indiziario, a tre società opeanti in Piemonte e esercenti l’attività di commercio di materiale ferroso.
Il disegno criminoso
Secondo gli indizi raccolti, l’associazione per delinquere, avvalendosi di un collaudato meccanismo fraudolento, avrebbe consentito alle aziende coinvolte di ottenere:
- una indebita detrazione di imposte,
- costi fittizi finalizzati a abbattare l’utile d’impresa e drenare fondi dalle stesse.
Sono negli anni 2023 e 2024 ammonterebbe a 3 milioni di euro il valore di fatture emesse e utilizzate in modo fraudolento.
Riciclaggio al Casinò di Saint-Vincent
Il Casinò de la Vallée
Una volta incassato l’importo della fattura falsa, la società emittente lo avrebbe trasferito su conti personali di uno degli indagati, il quale a sua volta si sarebbe occupato di riciclarlo presso il Casinò di Saint-Vincent, mediante la compiacenza di due funzionari infedeli, ottenendo in tal modo soldo in contanti o fiche da restituire alle società che avevano annotato le fatture.
In particolare, lente puntata su uno dei funzionari della Casa da Gioco, poiché in cambio di un compenso di volta in volta concordato, avrebbe ricevuto da numerosi giocatori provenienti da ogni parte d’Italia ingenti somme di denaro che all’interno del proprio ufficio avrebbe convertito in fiche o strumenti finanziari tracciabili, simulando vincite, in realtà mai avvenute, e arrecando così ulteriore danno alla stessa Casa da Gioco.
(lu. me.)
